Attualità - 22 giugno 2023, 17:47

Sgarbi ai Musei Reali per la nuova collezione permanente: "Tutti sono a Roma per i bronzi di San Casciano ma preferisco le ceramiche Lenci"

Il sottosegretario al Ministero della Cultura ha anche affrontato il tema delle collezioni private e ha commentato le tracce della maturità: "Quasimodo e Moravia evocano poco negli studenti, la Fallaci invece stimola curiosità"

Sgarbi ai Musei Reali per la nuova collezione permanente: "Tutti sono a Roma per i bronzi di San Casciano ma preferisco le ceramiche Lenci"

Vittorio Sgarbi, a Torino per presentare il nuovo allestimento dei Musei Reali, ha parlato del ruolo dei collezionisti privati nell'arte e delle prove di maturità. La nuova collezione di ceramiche Lenci, infatti, sono state donate ai Musei da Giuseppe e Gabriella Ferrero e precedentemente facevano parte della loro collezione privata.

"Il collezionismo non ha nulla a che fare con la speculazione - ha dichiarato Sgarbi - La legge fascista della notifica, ancora in vigore, allora ha funzionato a proteggere ma col dopoguerra il collezionismo è diventato responsabile e di importazione, non serve più l'autarchia del blocco delle esportazioni italiane che rischiano di andarsene. Se un'opera interessa, la legge francese ti dice che la funzione fondamentale è l'acquisto, la notifica dovrebbe essere il primo passo verso un'acquisto da parte dello Stato.

Bloccare un'opera, non farla vendere all'estero, non farla vedere perché rimanga in una casa è un processo sadico. Se la circolazione è aperta, lo Stato può intervenire con la prelazione. Il collezionista a un certo punto vuole che la bellezza che era nei suoi occhi vada negli occhi di tutti, del pubblico, e le dona. Oggi festeggiamo la concordia tra pubblico e privato".

Nella stessa mattina era in corso al Quirinale la presentazione della mostra sui bronzi di San Casciano, ritrovati in Toscana lo scorso novembre, ma il Sottosegretario al Ministero della Cultura ha preferito essere a Torino.

"Sono molto felice di inaugurare questa mostra così importante nel momento in cui l'establishment a cui appartengo è tutto a Roma a inaugurare la mostra di San Casciano di quei modesti Bronzi che nulla hanno a che fare coi Bronzi di Riace, sono una scoperta significativa sul piano antropologico ma non artistico, preferisco le ceramiche Lenci e quindi preferisco essere qua".

E, a margine, il commento sulle tracce della prima prova di maturità: "Quasimodo e Moravia sono autori della mia giovinezza e sono morti, nel senso che secondo me i loro nomi hanno evocato poco negli studenti. Quasimodo ha avuto la gloria negli anni '60, Moravia contrariamente a Pasolini la sua morte ha segnato una sorta di sparizione. Magari i dirigenti che hanno scelto i titoli pensavano che fossero due nomi evocativi ma lo sono molto meno di altri. La Fallaci invece ha una dialettica politica molto forte quindi il suo testo avrà sicuramente determinato una curiosità perché stimola reazioni".

Francesco Capuano

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