I detenuti del carcere di Torino potranno contribuire alla pulizia della città lavorando per Amiat. Un progetto simile si era già visto una prima volta nel 2015, e di nuovo nel 2019 quando però era stato interrotto a causa della pandemia.
Presto la firma di un nuovo protocollo
L'intenzione della città è quella di firmare nuovamente un protocollo con la casa circondariale e la società di raccolta di rifiuti: l'ha dichiarato l'assessora al lavoro e ai rapporti col sistema carcerario Gianna Pentenero. "Con la nuova amministrazione abbiamo iniziato un percorso dove cerchiamo di coordinare le varie azioni di inserimento lavorativo dei detenuti del carcere Lorusso e Cutugno - ha spiegato -. Una delle prossime attività è la firma di un protocollo che coinvolge il settore della cultura e dell'ambiente per modificare le risorse per i progetti".
Fissolo: "Come rendersi utili alla collettività"
Le commissioni del consiglio comunale che si occupano di ambiente e di legalità e diritti delle persone private della libertà personale hanno accolto positivamente la mozione presentata dal consigliere dei Moderati Simone Fissolo a maggio. "Siamo a conoscenza che nel 2015 è stato firmato il primo accordo per cui Amiat potesse fruire di una trentina di detenuti e inserirli in un percorso rieducativo con finalità lavorative - ha dichiarato Fissolo - e questo progetto sembra aver proseguito per il meglio. Lo stesso si è fatto nel 2019, ma si è interrotto a causa del covid, quindi la richiesta è di riprendere un percorso che già conosciamo. La legge Cartabia permette di fruire del lavoro di pubblica utilità per pene non superiori ai tre anni e nel caso si tratti di reati senza recidiva. È un buon modo per rendersi utili alla comunità e passare le ore a contatto con loro e non dietro le sbarre o nella propria abitazione".
Amiat ha comunicato la propria disponibilità ad avviare nuovamente il progetto e lo stesso ha fatto la Garante dei detenuti di Torino Monica Gallo, per la quale è fondamentale un accordo sullo stipendio per i detenuti lavoratori visto che nel 2019 (al contrario del 2015) non era stato previsto e si era acceso un dibattito sul tema.