Dopo Roma arriva anche a Torino la mostra "Stati d'infanzia", di Riccardo Venturi. Ospitata all'interno delle Scuderie della Cavallerizza Reale, affronta il tema della povertà educativa giovanile. Un fenomeno drammatico, reso ancora più pesante da pandemia e restrizioni. E sarà visitabile - tra foto e proposte multimediali - fino al 10 settembre. "Un fenomeno articolato, che evidenzia anche paradossi in un Paese che ha pochi giovani, rispetto agli anziani e dove circa un terzo dei 9 milioni di bambini vive fin dalla nascita in una condizione di esclusione scolastica", dicono gli organizzatori.
Il giro d'Italia in 80 foto (e un documentario)
L'iniziativa vede la produzione di "Con i bambini", con la curatela di Ilaria Prili. L'allestimento è a cura di Paratissima. In tutto le foto sono 80, mentre il documentario è di Arianna Massimi. E toccano periferie urbane, città grandi e piccole, Nord e Sud del Paese: scatti che riflettono fenomeni come i neet, la tossicodipendenza, la xenofobia o la violenza domestica.
"Prima che partisse il Fondo contro la povertà educativa minorile con 600 progetti avviati dsl 2016 nessuno parlava di questo tema - commenta il presidente di Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo - mentre il Paese ha bisogno di queste cose, nelle sue differenze territoriali".
Il Fondo è alimentato appunto dalle fondazioni di origine bancaria (si arriva a circa 800 milioni fin qui) in cambio si alcune agevolazioni fiscali.
"Un problema complesso, serve l'aiuto di tutti"
Ed ecco che la mostra alla Cavallerizza vuole tirare una riga e fare un primo bilancio di un processo culturale che attraversa tutto il Paese. "Il problema è complesso - prosegue Profumo - serve l'aiuto delle famiglie e delle istituzioni del territorio e presenta molte sfaccettature diverse".
E come ribadisce Marco Rossi Doria, presidente di Con i bambini, "siamo un Paese strano: alcuni sanno poco degli altri, come la Londra di Dickens. È un problema di disuguaglianza, ma anche di sviluppo economico. Tagliare fuori un terzo delle risorse umane non ci rende sostenibili e bisogna prendere in carico questo problema".
"Il cammino che qui si racconta è il frutto di un lavoro quotidiano - commenta l'assessore comunale alle Politiche educative, Carlotta Salerno - e l'educazione è spesso vissuta come un fatto privato e non come una vicenda di comunità. Invece è un elemento che influenza e influenzerà la nostra società in futuro".