Attualità - 08 giugno 2023, 17:30

Giornata del Rifugiato, a Torino 130 Ong. La Città dà il patrocinio: “Non si può essere miopi”

La presidente del Consiglio comunale Maria Grazia Grippo rivendica la scelta della Giunta: “Le istituzioni devono saper guardare la realtà”

conferenza giornata mondiale del rifugiato 2023

Giornata del Rifugiato, a Torino 130 Ong. La Città offre il suo patrocinio

Torino città dei rifugiati, non solo per una settimana ma ogni giorno. E’ un messaggio forte e chiaro quello che si leva in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento organizzato dall’associazione Mosaico che il 15 e 16 giugno richiamerà in città i rappresentanti di 130 Ong provenienti da 40 Paesi diversi.

L’occasione di ritorno? La Conferenza Generale del Consiglio Europeo per i rifugiati e gli esiliati (ECRE), appuntamento che darà il via alla consueta "Settimana Internazionale dei Diritti, Ambiente e Culture", che si terrà quest'anno dal 15 al 20 giugno.

Grippo: “Patrocinio? Certo, le istituzioni devono guardare la realtà”

Un evento a cui la Città di Torino darà nuovamente il patrocinio. Un sostegno forte, che come si evince dalle polemiche sul mancato patrocinio al Pride di Roma non va dato per scontato. Anzi. “Voglio rimarcare un concetto fondamentale: non è tollerabile in alcun modo la miopia da parte delle istituzioni, che devono guardare la realtà. Inventarsi un mondo che si considera ideale, è sciocco e inaccettabile dal punto di vista istituzionale” ha affermato Maria Grazia Grippo.

La presidente del Consiglio comunale, ricordando come la decisione di dare il patrocinio sia stata presa dalla Giunta, ha ricordato: “Il nostro ruolo è la rappresentanza. Non si può continuare a parlare di disaffezione e astensionismo se chiudiamo gli occhi di fronte alla realtà e scegliamo con chi parlare”.  Un messaggio chiaro a chi, in questi stessi giorni, ha negato invece patrocini. 

Giornata mondiale del Rifugiato, gli appuntamenti

Il ricco programma di incontri della settimana prevede il contributo di esperte ed esperti che si confronteranno su varie tematiche quali l'inclusione sociale e la criminalizzazione della società civile coinvolta nel supporto dei rifugiati, cercando di individuare le soluzioni maggiormente efficaci, di tipo legale, politico e pratico. La Conferenza Generale dell'ECRE a Torino affronterà il tema del displacement in chiave europea, nello specifico si discuterà delle risposte alla crisi Ucraina, di come si possono evitare le crisi dei sistemi di asilo nei singoli Stati, di come può prepararsi l'Europa attraverso buone pratiche e riforme.

Si tornerà a parlare di talento artistico di persone rifugiate: René Bokoul, artista congolese emigrato, già presente nell'edizione passata, riproporrà da venerdì 16 giugno la sua mostra intitolata "Torino, la mia finestra sull'Europa", presso il Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele II. In questo contesto si colloca anche il concorso "Ai miei sogni non rinuncio", finanziato da Reale Mutua Foundation, che premierà nella giornata di lunedì 19 giugno, due vincitori per il talento nella pittura e due per la poesia.

Appuntamento invece il 20 giugno per le celebrazioni in Sala Rossa, alla presenza delle istituzioni cittadine e di rappresentanti della società civile. All'interno della "Settimana Internazionale dei Diritti, Ambiente e Culture", non mancheranno dei momenti di socialità e condivisione: martedi 20 giugno alle ore 18, verrà riproposto l'evento "Sentirsi a casa", un aperitivo sociale a cura di diversi artisti rifugiati presso la Casa di Quartiere di San Salvario.

“Torino città che accoglie”

E’ stato Yagoub Kibeida, membro dell’Ecre, a spiegare le ragioni che hanno spinto a organizzare a Torino la conferenza annuale dell’associazione: “L’Italia ha un ruolo centrale nella gestione e nell’accoglienza dei rifugiati. Torino è la testimonianza di come ci siano sempre più buone prassi”. Lodi alla città anche da parte di Berthin Nzonza, presidente di Mosaico: “La città ci ha accolto, accompagnati e offerto energia. Ci ha dato lo stimolo a fare meglio. L’appello che voglio lanciare è di mettere a sistema tutto questo sforzo: per dieci anni abbiamo girato per la città, lo scorso anno siamo stati in Sala Rossa. Non ci sono città in Italia che hanno offerto questo spazio ai rifugiati”.

Va ricordato a tutti che la Giornata del Rifugiato non è un momento di festa, ma di visibilità, confronto e comunicazione su un tema importante. Si tratta di un evento centrale nella nostra attività. Il patrocinio? Ha un valore significativo” è il pensiero di Massimo Gnone (UNHCR).

Andrea Parisotto

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