Soddisfatto per un Primo maggio senza incidenti, anche il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha sfilato in testa al corteo, con la fascia tricolore. E’ stato il primo cittadino ad aprire gli interventi sul palco allestito in piazza San Carlo.
“Celebrare la Festa del Lavoro significa celebrare il pilastro principale del nostro Paese. Oggi più che mai, in un momento così complesso che ha messo a dura prova la nostra capacità produttiva e la coesione sociale. Allargando le differenze tra chi ce la fa e chi - a farcela – non ci riesce più. Tutti fattori che hanno reso più fragile il nostro territorio”, ha esordito il primo cittadino.
E nonostante le difficoltà date dalla precarietà e dal lavoro povero, dall’emergenza abitativa e dalla fatica ad arrivare a fine mese, Lo Russo ha lanciato un messaggio di speranza per la città: “Siamo all’avvio una stagione importante. Che il nostro Paese non può e non deve perdere. E anche per Torino - anzi forse soprattutto per Torino - si apre una stagione in cui il lavoro sarà centrale nello sviluppo della Città dei prossimi decenni. I progetti del PNRR ci offrono un'occasione unica, che non possiamo permetterci di sprecare”.
“Solo creando lavoro - e aiutando imprese e lavoratori a crearlo - si contribuisce a rafforzare una vera giustizia sociale. Solo con il lavoro si riducono le disuguaglianze, si rafforza la legalità, si fortifica la coesione e si incentiva lo sviluppo. Ed è per questo che dobbiamo ridare, tutti insieme, centralità al lavoro, da sempre vocazione ed elemento distintivo della nostra città” ha proseguito il sindaco.
In un Paese in costante invecchiamento e calo demografico, Lo Russo ha poi definito una priorità: la regolarizzazione dei cittadini di origine straniera. “E’ un’esigenza, soprattutto la questione dell’introduzione dello ius scholae che riguarda oltre 800 mila bambini che frequentano le scuole italiane. Iniziative che sono diventate urgenti e ancora più rilevanti. Ne va dell’interesse del Paese e del suo futuro”.
In ultimo, il primo cittadino è tornato ad affrontare la questione lavoro e l’atteggiamento che le istituzioni devono avere per riuscire a garantirlo alla popolazione. “La precarietà del lavoro, la scarsa sicurezza sui luoghi di lavoro, il lavoro povero, non sono realtà immodificabili: la rotta può e deve essere invertita. Ma per farlo, occorre un coinvolgimento ampio e - soprattutto in questa stagione - una forte compattezza istituzionale. Solo lavorando insieme infatti, solo riconoscendosi reciprocamente e solo condividendo obiettivi e scenari potremo, tutti insieme, far fare uno scatto in avanti al nostro Paese e alla nostra Città”.