Tutto è cominciato al Battistero di Pisa, a centinaia di chilometri da Torino e i suoi dintorni. Laggiù, in terra toscana, gli esperti del Centro conservazione e restauro di Venaria Reale hanno chiesto e trovato aiuto in un'azienda vetraia artigiana per alcune riparazioni.
Da uno scambio di informazioni è scoccata la scintilla
Uno scambio reciproco per un bene comune. È stata una scintilla, che ha acceso un interesse e un'intuizione. Quell'intuizione che oggi porta a costruire una squadra per la Reggia di Venaria Reale.
"La sapienza di chi cura quotidianamente le bellezze di Venaria e la manualità di chi custodisce saperi artigiani. Si tratta di un incontro semplice, ma dal potenziale enorme". È con entusiasmo che Andrea Tronzano, assessore regionale alle Attività produttive, commenta la convenzione tra Cna Piemonte e proprio il Centro di conservazione e restauro di Venaria Reale.
Forze del territorio per il patrimonio locale
Un "patto" che vuole fornire forze e risorse al servizio di un patrimonio inestimabile del territorio. Magari attraverso progetti comuni di restauro e conservazione, costituendo una filiera a km zero che si prenda cura delle testimonianze Savoia alle porte di Torino. Saranno previsti anche incontri e formazione per allineare al massimo le esigenze e le competenze.
"Sono arrivato otto anni da alla guida del Centro - dice Stefano Trucco, presidente del CCR La Venaria - e ho sempre cercato di trovare una strada di restituzione al territorio di ciò che facciamo e per cui veniamo finanziati".
Vivere di bellezza e creare impresa
"Siamo un popolo che vive di bellezza, arte e artigianato - concorda Nicola Scarlatelli, presidente di Cna Piemonte - e la radice comune non è casuale. Questo è un progetto che può fare molto e in cui crediamo molto".
"L'obiettivo è di medio e lungo termine per creare impresa e generare successione - aggiunge Luca Emilio Brancati, presidente di Cna artistico - soprattutto in un momento in cui il passaggio generazionale si fa complesso".
"Collaborare aiuta anche a spaventare meno quei giovani che forse temono di aprire un'azienda in proprio".
"Abbiamo già in mente iniziative da fare entro l'anno, a cominciare dagli incontri tra persone - dice Sara Abram, segretario generale del Centro - mettendo in contatto le aziende con i nostri laureati. Solo dalla conoscenza reciproca possono nascere occasioni e opportunità. Vogliamo diffondere competenze, ma anche insegnare ai neolaureati cosa vuol dire fare impresa".