Tramandare i messaggi, i valori e i sentimenti della Resistenza rielaborando i canti e le canzoni dei Partigiani. Ecco l'idea avuta da Arci Torino in vista delle celebrazioni del 25 aprile.
La testimonianza del concerto del 1964
Online, un portale chiamato "Risuona la resistenza", dove si possono trovare i documenti che raccontano la storia del Concerto per la Resistenza che, nel 1964, vide il Circolo Arturo Toscanini invitare tre grandi della musica - Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso - a comporre opere musicali dedicate alla Resistenza sui testi poetici di Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Corrado Govoni, Bini (nome da partigiano di Giovanni Serbandini), Alfonso Gatto e Tito Balestra. Le tre opere in prima assoluta sono state rappresentate, insieme al “Concerto funebre per Duccio Galimberti” di G.F. Ghedini, il 14 ottobre del 1964 al Teatro Gobetti dall’orchestra del Circolo stesso diretta da Mario Rossi, allora direttore dell’orchestra sinfonica della Rai.
Campionamenti musicali da riutilizzare
Ma la vera chicca è che viene messa a disposizione una bacheca di campioni musicali a disposizione degli utenti registrati per essere scaricati e riutilizzati in nuove composizioni. Sul portale ci si può registrare creando un profilo musicista: così facendo, si accede a un’area riservata dove poter scaricare i campioni audio. E’ possibile, poi, utilizzare questi campioni per le proprie composizioni dedicate alla Resistenza e alla Liberazione che una volta ricaricate sul profilo potranno essere ascoltate dagli altri utenti.
Dunque, un progetto di ascolto, di rilettura e di rielaborazione musicale, uno spazio virtuale dove non solo si può prendere coscienza del “Concerto per la Resistenza” e del suo valore ma anche attingere da alcuni campioni: sono stati selezionati dai maestri Andrea Maggiora e Giorgio Mirto. L'obiettivo è far sì che musicisti da tutta Italia li utilizzino per nuove composizioni che diventeranno omaggio, decostruzione e ricostruzione del narrato sulla Resistenza.
"La valorizzazione della registrazione del Concerto de ‘64 attraverso questo portale è fondamentale per uscire dall’ottica archivistica e approdare ad una dimensione creativa e costruttiva - dice Max Borella di Arci Torino -. Allora le avanguardie musicali e letterarie italiane furono utilizzate dall’Arci per omaggiare il cambiamento radicale dato dalla Resistenza alla nostra vita e ora quelle medesime composizioni sono pronte per essere rielaborate, incorporate, destrutturate a favore di un narrato rinnovato della nostra Liberazione».
E Matteo D’Ambrosio, direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, aggiunge: "Con questo progetto l’Archivio del Circolo Toscanini e il Concerto per la Resistenza riprendono vita. La digitalizzazione dell’archivio assume la duplice funzione della conservazione e della valorizzazione, mettendo a disposizione di compositori e compositrici brani che rivivono e assumono altre forme grazie alla possibilità di integrarli in altre elaborazioni, perseguendo i principi e i valori per cui il Circolo fu fondato".