Altre 73 uscite incentivate da Psa Group Italia di Stellantis. Di questo si è discusso nei giorni scorsi in un incontro sindacale tra l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori. Si tratta di un caso "particolare", visto che questa fetta di addetti segue il conratto Terziario Distribuzione e Servizi Confcommercio e dunque, a rappresentarli, ci sono sigle come Filcams Cgil e non i metalmeccanici. E proprio Filcams non ha sottoscritto l'accordo.
"Una procedura - spiegano i sindacalisti - che segue di pochi mesi quella aperta nel luglio 2022 e che prevedeva l’uscita di 80 dipendenti. Si tratta di importanti professionalità, ad oggi circa 270, che avevano già subito un forte ridimensionamento durante la fase del trasferimento da Milano a Torino a fine 2021".
“Come nel mese di Luglio 2022, abbiamo nuovamente chiesto un piano industriale, prospettive future e investimenti, in particolare su transizione ecologica e vendita di auto elettriche – spiega Mario Adinolfi, della Filcams Cgil di Torino –: abbiamo evidenziato come la riduzione del personale abbia portato a importanti carichi di lavoro per coloro che sono rimasti in azienda, ma anche rispetto a queste sollecitazioni non abbiamo ricevuto risposte: l’unica vera strategia di Stellantis è quella di svuotare ancora una volta l’azienda di professionalità e di conoscenze, continuando a tracciare il declino dell’auto a Mirafiori e nella nostra città. Il vero investimento deve prevedere nuovi modelli e nuove assunzioni”.
“Non possiamo accettare – prosegue Adinolfi – che ancora una volta l’unico tema sul tavolo sia la riduzione del personale ed il ridimensionamento dello stabilimento; lo abbiamo detto alle lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo e lo ribadiamo, non vogliamo essere complici di una strategia che non guardi al futuro, non preveda investimenti e non dia risposte alle lavoratrici e lavoratori che non potranno permettersi di lasciare l’azienda, accompagnando le scelte di Stellantis verso un continuo e inesorabile svuotamento di Mirafiori; è per queste ragioni che, a differenza di altre sigle sindacali, anche in questa occasione non abbiamo firmato l’accordo che prevede il licenziamento volontario di 73 tra lavoratrici e lavoratori, senza impegni chiari sul rafforzamento delle attività, continuando a pensare come in tale settore sia necessario continuare a rivendicare un Piano Industriale in grado di disegnare un futuro per coloro che restano al lavoro”.