Attualità - 16 febbraio 2023, 16:32

Salone del Libro, tutto in alto mare. Per il nuovo direttore se ne riparla a giugno

Concluse le selezioni del Comitato Direttivo. Lo Russo: “Si proceda con metodo, intanto lavoriamo all’edizione 2023”. Cirio: "Andare oltre le divisioni e le polemiche"

foto di archivio

Nicola Lagioia. Per il nuovo direttore se ne riparla a giugno

Salone del Libro ancora in alto mare per quanto riguarda la nomina del direttore per il triennio 2024-2026: tutto rimandato a giugno con chiamata diretta.

Tre ore di riunione del Comitato Direttivo

È durata più di tre ore la riunione del Comitato Direttivo dopo l’affaire Paolo Giordano. A seguito dell’annuncio del ritiro della candidatura dello scrittore torinese, a causa di “pressioni politiche” esercitate dal centrodestra e per sottrarsi alla “lottizzazione” che gli avrebbe impedito l’indipendenza nell’organizzazione, Torino città del libro aveva già annunciato il rinvio della scelta a giugno. 

Silvio Viale questa mattina aveva ribadito che il “principio guida nella scelta della direzione editoriale del Salone è stato, è e sarà la garanzia della piena indipendenza e autonomia della manifestazione”. 

Lasciando trapelare un leggero probabile screzio con il presidente del Circolo dei Lettori: “Alle dichiarazioni fatte a mezzo stampa dal Coordinatore del Comitato Direttivo rispondiamo che la nostra posizione è e rimane quella dell’indipendenza”. 

Giulio Biino in merito alle dichiarazioni di Giordano aveva infatti dichiarato di non comprendere “a cosa si riferisca quando dichiara che tra le ragioni che lo avrebbero indotto ad assumere questa decisione vi sarebbe la chiara percezione che non sarei stato pienamente libero” e che “allo stato delle cose si sarebbe arrivati a una guida non totalmente libera”, a fronte di una garbata richiesta del Ministro della Cultura - il cui dicastero peraltro finanzia il Salone attraverso il Centro per il Libro e la Lettura - di poter condividere, all’interno del rinnovando Comitato Editoriale, oggi composto di 19 membri, tre nominativi di espressione del Ministero”.

La squadra del Salone in serata ha inviato una nota stampa in cui specifica che, nonostante la procedura di selezione sia terminata con un nulla di fatto, stanno lavorando alla buona riuscita della kermesse in programma a maggio. "La squadra sta lavorando e ha necessità di concentrarsi al meglio per rendere questo appuntamento all’altezza delle aspettative della grande comunità del libro - e aggiunge - I delegati dell’Associazione Torino, la Città del libro hanno dato attenta lettura di ogni curriculum pervenuto e desidera esprimere soddisfazione per la qualità delle candidature ricevute" di fatto chiudendo (per ora) la questione. 

Lo Russo: "Basta ingerenze"

Nel pomeriggio è arrivata anche la dichiarazione del sindaco Stefano Lo Russo che ha espresso rammarico per la mancata nomina, aggiungendo: “Il profondo senso di responsabilità che lega la Città al suo Salone del Libro e il fatto che ci fosse una procedura aperta ci ha indotto ad evitare, in questa fase, non solo qualunque esternazione pubblica relativamente alla scelta del direttore ma qualsivoglia ingerenza o valutazione politica. Rivendichiamo infatti con forza, e non da oggi, l’esigenza di garantire al Salone Internazionale del Libro e alla sua direzione editoriale piena e totale autonomia e indipendenza, caratteristiche che l’hanno reso negli anni forte e autorevole”.

Ora dobbiamo tutti lavorare al meglio per garantire il successo  dell’edizione di quest’anno, il cui programma ‘Attraverso lo specchio’ merita tutto il nostro impegno” conclude il primo cittadino.

I malumori di Russi e Grimaldi

Malumori tra il resto della politica. A partire dal consigliere pentastellato Andrea Russi che con un’interpellanza ha chiesto proprio al sindaco di fare chiarezza sulle pressioni politiche e sull’intera faccenda. Richiesta analoga, ma rivolta al Governo, da parte di Marco Grimaldi, vicepresidente del Gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra.

"Il Salone del Libro di Torino rappresenta un valore aggiunto nel panorama culturale ed editoriale italiano da trentacinque anni", ha sottolineato Nadia Conticelli, capogruppo Pd al Comune di Torino. "Del tutto apprezzabile la scelta del Sindaco Lo Russo di un atteggiamento responsabile, che ha riportato la questione su un piano di rispetto degli attori privati e delle istituzioni locali. Questa scelta  peserà in maniera determinante sull’indipendenza, e dunque sulla qualità, del salone torinese".

Cirio: "Il Salone non va politicizzato"

Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore Alberto Cirio: "La Regione Piemonte ha partecipato ai lavori fin dal primo giorno, con l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio che ha svolto un lavoro egregio, adoperandosi per una soluzione condivisa nell’esclusivo interesse di una delle manifestazioni più importanti del nostro territorio".

"La Regione inoltre esclude che questa situazione di stallo sia dovuta a un tentativo di politicizzare il Salone. Prova ne sia che proprio la Regione, in sede di Comitato direttivo, ha proposto per la direzione Elena Loewenthal e Gianni Oliva, nomi come noto di area politica ben diversa da quella del governo regionale, ma scelti per i loro indiscutibili meriti personali e professionali. Purtroppo la nostra proposta non è stata accolta dai privati", ha aggiunto il presidente della Regione Piemonte.

"Andare oltre le divisioni e le polemiche"

"Oggi abbiamo il dovere istituzionale di andare oltre alle divisioni e alle polemiche. Il Salone del libro deve essere protetto, e questo vale per tutti, perché è un bene troppo prezioso per il Piemonte e per l’Italia", ha concluso Cirio.

Chiara Gallo

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A OTTOBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU