“Una palestra per il cervello”: con queste parole, l'assessora regionale all'infanzia Chiara Caucino ha dato ufficialmente il benvenuto ai 4 nuovi centri HPL per il supporto a bambini con fragilità cognitive in attesa di essere inaugurati ad Alessandria, Biella, Novara e Savigliano. Il progetto, promosso dalla CPD Consulta Persone in Difficoltà e dall'ADN Associazione Diritti Negati, è già attivo a livello sperimentale a Torino (presso l'Educatorio della Provvidenza grazie al contributo di ENEL Cuore ONLUS, ndr).
I centri High Performance Learning
I centri HPL, acronimo di High Performance Learning, sono destinati a bambini dai 6 ai 10 anni con problematiche legate alle cosiddette “funzioni intellettive limite”, ovvero una condizione cognitiva collocata tra la norma e la disabilità intellettiva in grado di portare a conseguenze importanti se non adeguatamente supportata: “Con questo progetto - ha spiegato Caucino – miglioreremo la memoria, l'attenzione e le capacità organizzative dei bambini grazie alla sinergia con le famiglie, con le scuole, i servizi di neuropsichiatria infantile e di psicologia dei territori piemontesi; l'accesso, inoltre, sarò gratuito”.
Il supporto della Regione
Il contributo della Regione Piemonte per l'ampliamento del progetto è di 1 milione di euro, erogati attraverso un bando: “I compagni di viaggio come la CPD - ha commentato il presidente Alberto Cirio – ci aiutano a essere consapevoli di molti aspetti quando siamo distratti e disorientati da altre incombenze. Grazie a loro riusciamo oggi a trovare una soluzione per far sì che questi bambini non restino da soli ma che vengano aiutati”.
Le caratteristiche dei centri HPL
La presa in carico, che coinvolgerà anche la famiglia, verrà attuata da un'equipe psicopedagogica. L'obiettivo è quello di predisporre un piano di potenziamento mirato che agirà attraverso software digitali e attività ludico-didattiche. A questo si aggiungono uno sportello di assistenza legale e un portale di sensibilizzazione sulle neurodiversità: “Abbiamo raccolto – ha dichiarato la presidente di CPD Francesca Bisacco – un bisogno espresso dal territorio e, grazie a una visione ampia con gli enti locali, abbiamo individuato una possibile soluzione. Si tratta di un esempio che potrebbe essere replicato perché ha una ricaduta positiva sul futuro dei bambini ed evita conseguenze sanitarie”.