I numeri non bastano a spiegare il successo delle Atp Finals a Torino vinte da Novak Djokovic, ma contribuiscono certamente a rendere l’idea di come, almeno per una settimana, il capoluogo piemontese sia stato davvero la capitale mondiale del tennis.
Tutti i numeri del successo
Se il successo sugli spalti è già stato ampiamente descritto, quello che balza all’occhio è il numero dei turisti arrivati per la prima volta a Torino. Dall’analisi, realizzata in sinergia con l’Università di Torino – Dipartimento di Lingue Letterature Straniere e Culture Moderne, emerge che il campione intervistato è caratterizzato da turisti che sono venuti a Torino per la prima volta (45%) e da una significativa percentuale di chi è già stato almeno una volta in città (44%).
La motivazione principale che li ha mossi è l’evento sportivo Nitto ATP Finals (72%), ciò a conferma del fatto che il pubblico è principalmente composto da appassionati di questa disciplina sportiva. E poi il programma culturale per le vie del centro, con 157 performance e 225 km di animazione musicale, ma anche i 42 talk organizzati a Casa Tennis e le 46 degustazioni o le 16 visite guidate.
Lo Russo: “Miglioreremo, fan village ancora in piazza D’Armi”
Soddisfatto ma pronto a “migliorare” un format di successo, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “L’organizzazione è stata impeccabile, riconosciuta da tutti. Possiamo sempre migliorare, lo faremo nella prossima edizione se c’è stata qualche lacuna”. Il riferimento è ai trasporti, rimandati per mancanza di navette ad hoc e un numero di taxi definiti insufficienti per la portata dell’evento.
Di certo, l’edizione 2023 riparerà dal fan village in piazza D’Armi, già confermato dal primo cittadino: “E’ stata una scommessa, anche criticata. Ma l’abbiamo vinta. Possiamo pensare ad altre installazioni, ma su questo non si torna indietro: è stata un’ esperienza vincente e sarà una componente importante della prossima edizione”.
Sogno ricandidatura, politica al lavoro per confermare Torino
La sfida è ora quella di convincere il Governo a ripresentare la candidatura di Torino anche per il prossimo quinquennio, quello dal 2026 al 2030. “Abbiamo una concorrenza internazionale agguerritissima, con mezzi economici importanti. Oltre al ruolo della Fit, sarà determinante il ruolo del Governo: ieri l’ho ricordato alla presenza dei tre ministri”.
Parole confermate dal presidente della Regione, Alberto Cirio: “Ieri erravamo fianco a fianco con tre ministri, di cui due piemontesi: Paolo Zangrillo (Pubblica Amministrazione), Daniela Santanché (Turismo) e Andrea Abodi (Sport). Abbiamo fatto un approfondimento importante su questo: credo che il modo migliore per meritare di proseguire sia lavorare bene”.
Che la vocazione sportiva del Piemonte sia ormai nota lo testimoniano non solo i grandi eventi organizzati, ma anche quelli in programmazione: “Poco fa ho presentato i campionati di corsa campestre, a metà dicembre ci sarà la coppa del mondo di sci. Il tour de France 2024 passerà in Piemonte con una tappa importante su Torino e Pinerolo, poi abbiamo le Final Eight di basket. Gli eventi tirano eventi, sono un investimento” ha ribadito il Governatore. “Le risorse che investiamo, ritornano: chi era al palazzetto ieri ha mangiato nei ristoranti, dormito negli alberghi, conosciuto il Piemonte e potranno tornare nella nostra regione” ha concluso Cirio.
Cirio: “Atp Finals a Torino grazie alle Olimpiadi del 2006”
Il presidente si è poi concesso un ragionamento sull'importanza ei grandi eventi come traino per gli eventi futuri. "Senza le Olimpiadi del 2006 non avremmo avuto le Atp, ecco perché è necessario investire. Stiamo recuperando dopo il grave errore di aver perso le Olimpiadi invernali, sono contento di essere in sintonia con un sindaco come Stefano Lo Russo che vuole una città e una regione che attraggono investimenti economici, sportivi e culturali".