Attualità - 07 marzo 2021, 09:30

L'appello del 'tiktoker politico' alle famiglie: “Per evitare trappole serve il vostro aiuto”

Andrea Borello, studente torinese di 21 anni, è diventato una star di Tik Tok grazie ai video in cui parla di politica e attualità: “Il social network è sicuro ma il controllo dei genitori è fondamentale”

Il tiktoker Andrea Borello

Il tiktoker Andrea Borello

In uno degli ultimi post ho riassunto i primi cinque provvedimenti del Governo Draghi”: a parlare è Andrea Borello, studente universitario torinese di 21 anni, diventato un influencer da 165 mila follower e 2 milioni di like su Tik Tok grazie a video in cui parla di politica e attualità. Andrea ha fatto convergere sul social network sviluppato in Cina, molto criticato per alcuni recenti casi di cronaca nera, un impegno che ha portato avanti nella vita di tutti i giorni attraverso il volontariato in Croce Rossa, l'attivismo ambientalista per Fridays for Future e gli studi in Scienze Internazionali tra Torino e Bordeaux.

Andrea, che idea ti sei fatto del caso della ragazzina di Palermo morta a causa di una 'sfida' su Tik Tok?

Prima di tutto devo fare una premessa: appena ho letto la notizia sono rimasto molto stupito perché ho avuto modo di verificare personalmente l'efficiente politica di controllo dei contenuti messa in campo da Tik Tok rispetto, ad esempio, a Instagram: alcuni video che avevo pubblicato, infatti, sono stati rimossi a causa della violazione delle linee guida. Uno di questi riguardava il noto caso di revenge porn ai danni di una maestra torinese, dove l'identificazione della parola porn ha fatto scattare la rimozione del post, poi annullata dopo il mio ricorso in cui spiegavo che l'obiettivo era esclusivamente didattico; la stessa cosa è successa per un secondo video, giudicato violento, delle proteste di Napoli e per un terzo sulla cannabis terapeutica”.

Quali sono, secondo te, i rischi nell'utilizzo di questo social network?

Credo che l'attenzione mediatica di questi ultimi mesi abbia portato a un po' di esasperazione: su Tik Tok ci sono miliardi di utenti e i casi di cronaca come quello di Palermo sono davvero marginali rispetto a tutto il contesto. Per valutare gli aspetti critici occorre però fare un ragionamento sul suo funzionamento: con l'utilizzo dell'applicazione, infatti, l'algoritmo arriva a riconoscere le tue preferenze proponendo contenuti sempre più personalizzati. La cosa succede sia con i video di cucina o di viaggi che con quelli potenzialmente pericolosi o depressivi, con il rischio di farti entrare in una bolla da cui potrebbe essere difficile uscire; un altro aspetto poco etico riguarda l'utilizzo dei dati ma, con pochi accorgimenti, Tik Tok è un social sicuro”.

Come è possibile, detto ciò, prevenire le situazioni più ambigue?

Al momento si sta facendo molto pressing sull'inserimento dei limiti di età quando è praticamente impossibile verificare la veridicità di certe informazioni. Credo che l'unica garanzia possibile sia rappresentata dalla supervisione dei genitori, non solo a livello di controllo del tempo passato su Tik Tok ma anche attraverso lo sfruttamento degli strumenti tecnologici a disposizione: l'applicazione, a proposito, permette di impostare i contenuti vietati attraverso il parental control. Senza questo tipo di attenzione da parte delle famiglie diventa tutto molto complicato, forse solo la scuola potrebbe fare qualcosa in più educando sull'utilizzo di queste piattaforme”.

Veniamo alla tua esperienza, come ti sei avvicinato a Tik Tok?

Sono sbarcato su Tik Tok nel giugno del 2020, quando era ancora considerato un social stupido e frivolo fatto di balletti e canti in playback ma senza contenuti di spessore. Con tutte le incognite del caso, sono stato uno dei primi a inserire argomenti importanti, restando meravigliato per tutto il successo che ho avuto in soli sei mesi. Un'idea, in realtà, me la sono fatta: l'offerta è stata in grado di generare la propria domanda, come affermava l'economista francese Jean-Baptiste Say. Presentata in modo semplice e accattivante, anche la politica è riuscita ad avvicinare giovani che difficilmente si sarebbero interessati a certi temi, mentre scegliendo di seguirmi hanno la possibilità di informarsi; l'unico limite è rappresentato dai titoli: per attirare l'attenzione, purtroppo si è costretti a utilizzare un linguaggio molto enfatico”.

Presentaci un tuo post...

In uno degli ultimi video ho riassunto, in 35 secondi, le prime cinque cose che farà Mario Draghi da Presidente del Consiglio, mentre poco tempo fa avevo fatto la stessa cosa con Joe Biden negli Stati Uniti; altri post molto discussi hanno trattato la differenza tra destra e sinistra e i vari stereotipi che hanno accompagnato nella storia questa suddivisione. Un aspetto interessante del mio profilo riguarda invece la sezione commenti, dove spesso si vedono vere e proprie 'guerre' con decine e decine di botta e risposta tra utenti che esprimono le proprie posizioni anche in modo colorito e poco consono. In altre parole, i giovani esprimono sulle piattaforme un dissenso indice di un malessere che il mondo della politica non riesce a intercettare”.

Perché accade questo secondo te?

Perché la politica utilizza un approccio ancora troppo tradizionale alle tematiche giovanili, mentre i giovani percepiscono la politica come un'entità che fa di tutto tranne che occuparsi di loro. È proprio per questo motivo che ritengo necessario veicolare certi messaggi attraverso i social: l'unico politico italiano presente su Tik Tok è Matteo Salvini, che lo usa in modo adatto al target per parlare della propria vita privata ma in modo del tutto inutile dal punto di vista politico”.

Hai mai avuto a che fare con gli haters?

Piuttosto recentemente perché, essendo volontario per la Croce Rossa, ho già avuto modo di ricevere il vaccino anti-Covid. Dopo aver postato un video in cui spiegavo l'importanza di vaccinarsi, ho ricevuto in cambio un sacco di insulti”.

Quali strategie adotti, e consigli di adottare, per affrontarli?

Il mio consiglio è quello di concentrarsi di più sui commenti di supporto, che spesso arrivano anche da influencer molto seguiti, che su quelli discriminatori. Dopodiché è sempre opportuno segnalare eventuali insulti per fare in modo che l'utente venga automaticamente rimosso o inibito”.

Dacci un motivo per iscriversi a Tik Tok...

Per un ragazzo, perché è una nuova tipologia di televisione dove poter seguire i propri programmi preferiti scartando quelli che non ci piacciono e perché è un ottimo strumento di intrattenimento e di informazione che ci permette di 'staccare' dalla routine quotidiana. Per un adulto, invece, perché rappresenta l'opportunità di osservare e capire il mondo in cui vivono i propri figli”.

E un motivo per non iscriversi...

Perché l'algoritmo è fatto apposta per farti restare attaccato alla piattaforma presentando solo quello che ti piace, con il rischio di portarti via un sacco di tempo e trasformarsi in una specie di droga. Ed è proprio qui che subentra il ruolo fondamentale delle famiglie: su Tik Tok tutti possono e vogliono diventare popolari ma più che la rincorsa alle visualizzazioni dovrebbe contare il piacere di divertirsi”.

Marco Berton

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