Servizi sociali e mancanza di assunzioni a tempo indeterminato nel corso degli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda le figure degli educatori professionali (risale al 2000 l'ultimo concorso) e degli assistenti sociali (ultimo concorso nel 2007).
Il tema è stato portato all'attenzione dei consiglieri comunali grazie a una petizione che ha raccolto 347 firme tra i torinesi: la richiesta è di prorogare le graduatorie, del 2017, riguardante proprio le assistenti sociali e gli educatori professionali, scadute il 30 settembre 2020, oltre allo scorrimento di queste graduatorie per consentire l'assunzione di tutto il personale necessario a coprire i posti vacanti.
"In un'epoca pre-pandemia fu presentata un'interpellanza da Tisi-Foglietta e Artesi - spiega Cosimo Scarinzi, uno dei promotori - da cui già si evinceva una carenza di organico. Una situazione ulteriormente aggravata per i servizi socioassistenziali con i pensionamenti con un calo dal 13 al 12% all'interno dell'organico del Comune di Torino".
All'interno di questa categoria, sono soprattutto donne le lavoratrici coinvolte, con un'età media che si aggira sui 40 anni. "Si tratta - prosegue Scarinzi - di quel personale che la cittadinanza incontra quando si rivolge a un ufficio pubblico per politiche di contrasto alla povertà come reddito di cittadinanza e simili e con un disagio reso più acuto dall'emergenza Covid, il bisogno e l'aiuto per queste fasce deboli si è fatto ancora più forte. Mentre le graduatorie in scadenza o scadute rischierebbero di aver sprecato un occasione, avendo figure professionali già a disposizione".
"Come possono queste persone essere dei riferimenti per chi ha bisogno - conclude - se loro per prime sono preda del disagio e dell'incertezza? L'amministrazione ha fatto ricorso eccessivo ad assunzioni temporanee e interinali. Per prima cosa, è necessario che il personale non sia lui stesso precario".