Mi è stato richiesto, nella mia qualità di Consigliere di amministrazione della Fondazione Filadelfia, di dire la mia riguardo alla decisione di concedere l'utilizzo dello stadio Filadelfia all'ordine degli Ingegneri di Torino e Provincia, per una loro riunione associativa.
Se è vero che il Filadelfia è legalmente di proprietà della Fondazione Filadelfia, composta da Regione Piemonte, Città di Torino, Torino FC e da sette associazioni di tifosi, è altrettanto vero che il Tempio del Popolo Granata è un patrimonio morale comune di tutta la Gente del Toro, che per anni, nel disinteresse quasi totale, si è battuta per restituire all’antico impianto nuova vita e dignità e quindi vada trattato con la massima attenzione, culturale, morale ed affettiva, proprio per questa sua particolarità spirituale, che ha spinto noi tifosi a creare una Fondazione che si dedicasse alla rinascita, e ad ottenere che due consiglieri di amministrazione ed un revisore dei conti fossero espressione delle associazioni dei tifosi presenti in Fondazione, proprio per dare garanzie morali riguardo al rispetto della storicità e sacralità del luogo.
Ieri e l'altro ieri ero fuori regione ed ho appreso dalle domande che mi sono state rivolte da alcuni giornalisti che il Filadelfia era stato usato per motivi diversi dal normale utilizzo sportivo da parte del Torino FC e a mia volta ho chiesto lumi al CdA della Fondazione. La risposta è stata che, durante l'ultimo CdA tenutosi mercoledì 17 giugno sarebbe stata comunicata la richiesta da parte degli ingegneri di utilizzare l'impianto. Io ho risposto che non avevo sentito alcunché in merito, e non sono stato il solo, altri affermano che invece era stato detto.
Resta però un dato inconfutabile che un conto è dire di aver ricevuto una richiesta, un altro di averla accolta. In ogni caso, altro dato acclarato e riconosciuto da tutti i consiglieri, non c'è stata alcuna delibera del CdA in tale senso, anzi, addirittura mi è stato detto che non era necessario che il CdA deliberasse in tale senso, cosa che ovviamente mi trova in totale dissenso.
Giova ricordare che la possibilità da parte della Fondazione Filadelfia di fare uso per tre giorni l'anno della struttura, era stato previsto dal contratto di affitto scritto nel 2017 ed approvato a maggioranza, ci tengo a sottolinearlo, col mio voto contrario causato anche da alcuni aspetti troppo generosi verso l'affittuario che non condividevo.
Credo che, benché appunto questa possibilità da parte della Fondazione Filadelfia fosse espressamente prevista, prima di esercitare tale opzione la Fondazione debba ponderare e decidere con attenzione, perché oltre agli aspetti legali ed operativi, cui siamo vincolati per poter fare utilizzo dell'impianto, sono certo che ci debbano essere anche degli aspetti morali di cui tenere debito conto.
Siamo in un momento delicato della stagione, in cui la squadra si gioca la salvezza e la tensione presente tra i tifosi è palpabile. Un po' per questa ragione, un po' per le necessità legate all'emergenza sanitaria causata dalla pandemia, il Filadelfia è chiuso al pubblico da tempo, verrebbe da dire troppo tempo. Mi e vi chiedo, dunque, se è moralmente accettabile che la gente del Toro sia tenuta fuori dai cancelli, mentre altri soggetti estranei al mondo granata vengano ammessi. Io dico di no.
Inoltre, apprendo che il costo sostenuto da parte dell'ordine degli ingegneri ammonterebbe a 1500 euro da loro versati nelle casse della Fondazione. Questo significa forse che chiunque abbia 1500 euro da spendere possa usare il Filadelfia a suo piacimento? Anche su questo io dico di no.
Sono certo che quando la Fondazione chiese ed ottenne dal Torino FC di inserire a contratto questo articolo in cui si riservava tre giorni all'anno di utilizzo, pensasse alla realizzazione di eventi legati al mondo sportivo e culturale granata, non a cose estranee ad esso. Altrimenti si potrebbero aprire orizzonti quantomeno preoccupanti, perché se un soggetto estraneo al mondo granata, come l'ordine degli ingegneri di Torino e Provincia ha avuto l'utilizzo, senza necessità di delibera da parte del CdA, anche altri soggetti molto meno nobili, potrebbero fare analoga richiesta e dolersi pubblicamente di un eventuale rifiuto.
In tutta sincerità, vedere circolare sui social immagini di ingegneri che si scattano selfie sotto le insegne del Torino, intenzionalmente indossando la mascherina della Juventus, non mi ha fatto particolarmente piacere e credo che questo debba esserci di lezione per il futuro, visto che per il passato, ahimè, non c'è più niente da fare. Purtroppo non è il primo segnale di disattenzione, perché ricordiamo tutti l'esecuzione di alcune strofe dell'inno bianconero per testare l'impianto audio, pochi giorni prima dell'inaugurazione del 25 maggio 2017. Vorrei però che fosse l'ultimo e questo dipende solo da noi.
Come scrisse Arpino, “Filadelfia, chi sarà il villano a chiamarlo campo? Era una culla di speranze, di rinascita, era sognare, gridare, era la luna, era la strada della nostra crescita”.
Prima ce lo metteremo in mente, che il Filadelfia non è un semplice impianto di allenamento e quindi inizieremo a trattarlo come il Tempio della nostra Fede che in effetti è, e meglio sarà.
Per tutti, Filadelfia in primis, che potrà vedere il suo auspicato completamento in tutti e tre i lotti, in un lasso di tempo ragionevole e potrà finalmente essere fruito dal Popolo Granata, come merita.