"Io andrò al Salone del Libro di Torino insieme ad altri e altre: lo faremo non 'nonostante' la presenza di case editrici di matrice dichiaratamente neofascista, ma proprio 'a motivo' della loro presenza". Così, in un post su Facebook, la scrittrice Michela Murgia annuncia la sua presenza alla kermesse letteraria del Lingotto, in controtendenza rispetto al collettivo Wu Ming, lo storico Carlo Ginzburg, il fumettista Zerocalcare e la Presidente dell'Anpi Carla Nespolo.
Per Murgia i presidii non "vanno abbandonati: l'assenza, in casi come questo, non ci sembra la risposta culturalmente più efficace". "Per questo motivo - continua la scrittrice sarda - non lasceremo ai fascisti lo spazio fisico e simbolico del più importante appuntamento editoriale d'Italia". Murgia annuncia così che approfitterà del suo unico incontro, previsto sabato alle 18.30 all'Arena Bookstok, per leggere "un testo che ricordi cosa ha fatto il regime fascista in questo paese, chi ha perseguitato, chi ha ucciso, chi ha mandato al confino e quale responsabilità mai affrontata si porta addosso chi lo rimpiange".
L'appello dell'autrice ai lettori è di portare un libro "che per loro incarni e rappresenti i valori della democrazia". Sarà presenta anche l'Adei, l'associazione degli editori indipendenti che tre anni fa "salvò" il Salone del Libro. "Non andare a Torino - spiegano - rischia viceversa di tradursi nel dare spazio a valori che non condividiamo. "Parteciperà in veste di autore e lettore anche Christian Raimo, che sabato si è dimesso da consulente del Salone del Libro per protestare contro "la presenza di editori dichiaratamente fascisti o vicini al fascismo".
Presente anche l'ex coach della nazionale di pallavolo Mauro Berruto, sabato alle 14.30 al Caffè letterario, per presentare "Capolavori". "E vado per dire proprio lì - spiega su Facebook - che ogni forma di neofascismo mi fa schifo".