Sono giorni caldi in casa granata. E non soltanto perché questo inizio di autunno assomiglia molto all'estate, viste le temperature. Sabato sera all'Olimpico-Grande Torino arriva la Fiorentina, gara da non sbagliare per una squadra che ha buttato via il successo a Bologna, facendosi rimontare nel finale due gol di vantaggio da un avversario assolutamente inferiore.
A far discutere in casa granata è anche e soprattutto quanto è stato rivelato pochi giorni fa dalla trasmissione Report di Rai Tre,che ha mandato in onda delle registrazioni in cui il security manager della Juve D'Angelo non faceva nulla per evitare, pur sapendolo, che alcuni striscioni dei tifosi bianconeri offensivi nei confronti delle vittime di Superga entrassero allo Stadium prima di un derby. Molti tifosi sono insorti sui forum e i siti granata, addirittura un gruppo di tifosi (quelli di sempreforzatoro.net) ha scritto una lettera aperta a Urbano Cairo chiedendo che il presidente Agnelli e D'Angelo non vengano fatti entrare all'Olimpico il 15 dicembre, in occasione del prossimo derby.
Dopo giorni di silenzio, in molti chiedevano al patron del Torino un intervento forte su questa vicenda. E' arrivato questa mattina, attraverso le colonne della rosea: "Non sono un giudice, non emetto sentenze. Ma c’è un sentimento comune a tutto il popolo granata che si sente offeso dall’ipotesi che ci possano essere state connivenze, anche ad alto livello, con quell’episodio orribile e disumano", ha detto Cairo. "Sono striscioni e frasi ignobili, non hanno nulla di sportivo e non possono entrare in nessun posto, non solo in uno stadio. Credo che la dirigenza della Juventus, a partire dal suo presidente, debba chiedere scusa alle famiglie della vittime di Superga e a tutti i tifosi granata”.
In attesa dei prossimi passi ufficiali da parte della società bianconera, il Torino si appresta invece a muovere i propri in sede federale. Argomento: lo scudetto del 1927 revocato per una vicenda di combine (il famigerato caso Allemandi) mai del tutto chiarito. Ora che finalmente alla guida del calcio italiano c'è un presidente, il neo eletto Gabriele Gravina, il club granata potrà portare avanti le sue istanze per chiedere di ottenere ciò che era suo o, quantomeno, di riaprire ufficialmente il caso.
Sulla vicenda si erano detti favorevoli, in passato, prima l'avvocato Nizzola e in tempi più recenti Tavecchio, vedremo se Gravina alla parole e ai proclami farà seguire i fatti.