Il Consuntivo del 2024, già esaminato nelle scorse settimane dalle Commissioni consiliari, è stato oggi approvato in Sala Rossa con 22 voti a favore e un’astensione
Nel suo intervento, che ha preceduto il dibattito in aula, l’assessora Gabriella Nardelli, dopo aver tracciato un rapido quadro dell’evoluzione dell’economia a livello mondiale e nazionale, ha toccato alcuni temi caratterizzanti, a partire dalla gestione finanziaria, “il cui elemento più rilevante è stato ancora la contribuzione del Patto per Torino, sottoscritto tre anni or sono, che impegna l’Ente al raggiungimento di obiettivi di grande respiro: miglioramento della riscossione, revisione della macchina comunale, riduzione del debito e dell’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria, rispetto dei tempi di pagamento, rispetto degli obiettivi correlati al PNRR e al PNC”.
Obiettivi coerenti con il risanamento dei conti ed il percorso di riequilibrio in cui si è impegnata l’Amministrazione, ha spiegato l’assessora, che a questo proposito ha voluto sottolineare come la Corte dei Conti - nella delibera n. 3 del mese scorso, riferita all’anno 2023 – abbia ritenuto “sostanzialmente superato per ragioni quantitative il fenomeno dello squilibrio strutturale del bilancio comunale”, evidenziando come in passato una quota non modesta di spese correnti fosse di volta in volta coperta mediante introiti una tantum (dalla cessione di cespiti patrimoniali e azionari fino ai proventi di importanti trasformazioni urbane.
L’assessora ha poi inteso evidenziare come gli elementi negativi che, seppur con minore impatto, hanno continuato a caratterizzare la gestione finanziaria e inciso sulla programmazione, siano stati ancora l’aumento del costo delle materie prime e dei servizi, e il peso degli oneri finanziari.
Il raffronto tra le previsioni iniziali e quelle definitive, ha comunque precisato, sia in entrata che in spesa mostra una sostanziale invarianza di valori, il che testimonia la capacità di programmare e attuare gli obiettivi indicati nei documenti di programmazione.
Nardelli ha poi fatto un passaggio sugli interventi riferibili ai fondi PNRR alla data del 31 dicembre del 2024, specificando che le milestone riferibili ai fondi finanziati con il PNRR sono state raggiunte compiutamente.
Tra i numerosi dati forniti in aula dall’assessora al Bilancio, il servizio di ristorazione scolastica con quasi 6.6 milioni di pasti forniti, 101mila interventi di assistenza al contribuente, 12omila carte d’identità con tempi di emissione ridotti a 30 giorni. Rispetto al 2023, un incremento del 12.2% dei visitatori delle biblioteche, il 7% di presenze turistiche in più con un 45% di arrivi dall’estero, l’incremento del 26% dei fruitori degli impianti sportivi. Diminuiti rispetto al 2023 gli accertamenti di violazione delle norme relative alla circolazione (da 1.023.199 a 972.850) con un miglioramento della riscossione pari all'11%.
Il risultato di amministrazione, ha aggiunto Nardelli, è stato pari a euro 859,2 mln circa a cui bisogna sottrarre la parte accantonata di euro 1.340 mln circa, quella vincolata di euro 64 mln circa e la parte destinata agli investimenti di euro 7 mln circa, con un valore della parte disponibile di –552,3 mln di euro, che è il saldo obiettivo dell’anno 2024
Un dato particolarmente evidenziato dall’assessora è stato quello della diminuzione dell’indebitamento complessivo (comprensivo di mutui, BOC e anticipazioni di liquidità) che si attesta a euro 2.745 mln circa, a fronte di 2.883 mln nel 2023. L’indebitamento pro capite dei torinesi è passato dai 3.812 euro nel 2020 ai 3.189 del 2024, con una diminuzione pari a 623 euro.
In merito alla capacità di pagamento dei fornitori, ha voluto rimarcare Nardelli, si è passati da un debito residuo di euro 3,1 mln circa nel 2023 a 0,5 mln circa alla fine del 2024. L’indicatore di tempestività dei pagamenti dell’anno 2024 è pari a -19,29 giorni, in miglioramento rispetto ai -16,22 dell’esercizio 2023. Il tempo medio ponderato di ritardo dei pagamenti è pari a -20 giorni.
Infine, un dato ulteriore: per quanto riguarda l’aspetto economico-patrimoniale, il risultato positivo dell’esercizio è pari a 91,2 mln di euro, mentre nel 2023 ammontava a 69,1 mln.
Alla relazione dell’assessora Nardelli ha fatto seguito, anticipando la votazione finale, un corposo dibattito, qui di seguito riassunto in sintesi.
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) dichiara la propria insoddisfazione sull’andamento di quest’anno, con Torino maglia nera per la qualità dell’aria, 362^ in Europa su 372 città analizzate. La quinta fra la città più congestionate in Italia. 44 ore all’anno passate nel traffico. La città dell’auto solo quando, come amministrazione, si incontrano i sindacati. Si dovrebbe incentivare la mobilità alternativa, ma non ci sono mezzi pubblici che funzionano. Una città al quinto posto per la pericolosità delle strade: buche, rattoppi e strisce pedonali scolorite. 300mila euro spesi per le strisce pedonali a fronte di 600mila per un festival mezzo vuoto. I soldi ci sono ma sono spesi male. E si sono perse 37 posizioni nella classifica della qualità della vita, dal 21° del 2020 al 58° posto odierno, indice che qualcosa non sta andando bene, qualcosa non sta andando nella direzione giusta.
Per Ferrante De Benedictis (Fd’I) Torino è una città che può fare di più e meglio, perché corre e cresce meno di altre città italiane. E un bilancio che sta in piedi grazie ai fondi statali, PNRR e il Patto per Torino. Ma non si può reggere un bilancio di sopravvivenza, quello che sta esercitando questa Amministrazione, perché mancano il commercio, l’industria e mancano le fonti primarie che servono ad alimentare il bilancio di una città come la nostra. E’ questione di numeri, che evidenziano notevoli criticità qualora dovessero mancare i fondi pubblici europei o nazionali, perché stiamo vivendo una fase depressiva dell’economia torinese, manca l’apporto del privato, c’è contrazione della spesa e una notevole chiusura di attività commerciali. Non si vedono in tal senso politiche espansive capaci di riportare ossigeno all’economia della città.
| Per Anna Borasi (PD), in periferia gli investimento PNRR sono serviti a rendere le scuole più efficienti dove la presenza di etnie è diventata elemento di forza. Il rendiconto dimostra che la riduzione del disavanzo e del debito è stato un lavoro graduale. E’ terminato il monitoraggio rafforzato da parte della Corte dei Conti. Il consuntivo 2024 conferma il raggiungimento degli obiettivi del Patto per Torino, una gestione virtuosa della cassa e il non ricorso all’anticipazione della tesoreria. Un rendiconto che premia la maggiore efficienza della macchina comunale. A livello di servizi, scesi a 8 giorni i documenti di prenotazione del documento di identità. Secondo Caterina Greco (PD) il pareggio strutturale è un obiettivo che mette la garanzia per erogare i servizi essenziali, obiettivo non scontato a inizio mandato. Gestione oculata è data dagli accantonamenti, per il fondo rischi passività future e fondi per rinnovi contrattuali. Effettuati 50 concorsi, sostituito un dipendente su quattro, riorganizzato completamente la macchina comunale. E’ stato mantenuto il grado di protezione sociale, riqualificato 100 scuole e mantenuta alta l’attenzione sui grandi eventi sportivi con una crescita di 7, 5 milioni di turisti. Partiti trecento cantieri di PNRR e rispettati tempi della metro 2, oltre a investimenti per trasformazione urbana di Torino. Queste sono risposte vere e serie e non propaganda. Andrea Russi (M5S) Dietro ai numeri si nasconde una fotografia preoccupante. Lo squilibrio non è superato, i conti non sono in ordine, il patto per Torino non è stato utilizzato per mettere i conti a posto ma per interventi ordinari, risorse che già dall’anno prossimo si ridurranno. Chi sta governando ha solo rinviato i problemi per chi verrà dopo. Non sono stati inseriti soldi per il welfare, in particolare per interventi di edilizia abitativa, ma trovati soldi per il capodanno, spesi male i soldi per la cultura. Tagliati soldi sulle fragilità e non si capisce quale sia la visione della Città. Invece di investire sulla sostenibilità, si pensa ad una linea nuova di inceneritore. Il rendiconto sembra più un “accrocchio” di numeri che una strategia di governo. Federica Scanderebech (FI), annunciando la contrarietà del suo gruppo, ha criticato la mancanza da parte della Giunta di una visione lungimirante, aggiungendo che il consuntivo proposto manifesta difficoltà anche nella gestione dell’esistente. La consigliera ha poi evidenziato una serie di criticità irrisolte: periferie in caduta, mancanza di risposte concrete su infrastrutture (una tra le altre, piazza Baldissera) e sviluppo economico, trasporto pubblico in cattive condizioni, Il commercio di prossimità è in crisi, scondizioni delle strade e decoro urbano restano problemi irrisolti, mentre il PRG, ha aggiunto la consigliera, è restato in un cassetto. Occorre un cambio di rotta, a fronte del declino di Torino e dell’inerzia di questa Amministrazione. Pierino Crema (PD) ha sottolineato come il Comune, negli ultimi anni, abbia effettuato 2000 assunzioni a fronte di circa 2100 pensionamenti, anche tenendo conto dei limiti di legge imposti alle Amministrazioni pubbliche e che andrebbero rivisti a livello nazionale. Crema ha anche evidenziato l’importanza del giudizio espresso dalla Corte dei Conti sul superamento dello squilibrio strutturale di bilancio, citando anche risultati ottenuti come quello sulle carte d’identità, il miglioramento delle riscossioni (a fronte della diminuzione delle contraddizioni), un’avveduta amministrazione che porterà ridurre per cinque anni le risorse che sarà necessario recuperare. Quanto alla crisi industriale e demografica, non sono temi che possa affrontare la sola Città. Per Tiziana Ciampolini (Torino Domani) il Consuntivo dimostra che il Comune è in buona salute, importanti il giudizio della Corte dei Conti e le risorse accantonate. Ci sono stati risultati importanti, l’anagrafe, i grandi eventi, l’edilizia scolastica o i progetti PNRR, con aumenti di risorse per il welfare. Detto questo, la consigliera ha segnalato alcuni indirizzi sui quali lavorare, da un maggiore confronto con Circoscrizioni e cittadinanza al miglioramento e del sito Torino Cambia per una più efficace informazione nei confronti dei cittadini, poi sul tema della comunicazione sociale… Le politiche sociali, ha aggiunto, devono avere un ruolo primario per l’amministrazione e occorre un nuovo piano per l’abitare con centralità pubblica. Simone Fissolo (Moderati) si chiede cosa succederà dopo il PNRR che sta rivoluzionando le nostre città. Una prospettiva che riguarda non solo Torino ma tutti i comuni d’Italia. Con la differenza che se, con il PNRR, lo Stato ci ha aiutato, l’Amministrazione ne ha approfittato per accantonare fondi e, con quel risparmio, ridurre il pesante debito della Città. Ivana Garione (Moderati) precisa che il Bilancio è fatto di cifre che indicano la strategia della Città. E contesta le critiche fatte dall’opposizione in merito ad una presunta assenza di visione. Sottolinea che la lettura corretta del Bilancio permette di capire quale sia la strategia dell’Amministrazione. E ricorda che la Corte dei Conti ha ribadito come Torino abbia rispettato gli impegni assunti, certificazione significativa della validità dell’azione amministrativa della Città. |