Moncalieri - 25 aprile 2025, 16:22

Moncalieri e Nichelino celebrano il 25 Aprile: "Festa simbolo della libertà, non di sobrietà"

I sindaci Paolo Montagna e Giampiero Tolardo hanno ricordato il valore storico della ricorrenza: "Momento di fierezza, amore, orgoglio e partecipazione"

I sindaci di Nichelino e Moncalieri Giampiero Tolardo e Paolo Montagna

Giovani e meno giovani, i pochi ancora vivi che ricordano quel 25 aprile del 1945 e le giovani generazioni, che ne hanno solo letto sui libri di scuola e sentito parlare attraverso il ricordo dei nonni e degli zii. Moncalieri e Nichelino, le due città più importanti dell'area sud di Torino, hanno festeggiato gli 80 anni della Liberazione con cerimonie molto sentite e partecipate.

Montagna: "Sobrietà che puzza di indifferenza"

Il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna, dopo aver detto "Semplicemente, buon 25 aprile", ha ricordato come per lui sia stata una bella emozione ieri aver fatto "la camminata della Resistenza insieme ai ragazzi delle scuole medie e superiori della città". Il primo cittadino si è soffermato sugli occhi, il cuore, le parole dei giovani: "perché la memoria batte nel cuore del futuro".

Il 25 aprile è stato festeggiato "a modo nostro, come sempre: con rispetto, fierezza, amore e orgoglio. Lasciando ad altri la “sobrietà” che puzza di indifferenza…", ha concluso Montagna prendendo le distanze da coloro che invocavano cerimonie meno solenni per non mancare di rispetto al lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco.

Tolardo: "Festa della partecipazione"

A Nichelino il sindaco Giampiero Tolardo ha ricordato che "indossare la fascia in rappresentanza della mia Città è senz’altro una delle esperienze che mi ha emozionato di più e, credetemi, tutte le volte che ho infilato il tricolore ho sentito il cuore battere in maniera diversa. C’è sempre stato però un momento in cui ho avvertito più forte il senso di questo mandato collettivo ed è senza dubbio quello delle celebrazioni del 25 Aprile".

Per questo ha attaccato frontalmente la scelta fatta da qualcuno di “giocare con le parole e strumentalizzare un lutto che tutti abbiamo avvertito sulla pelle e nell’anima, quello della scomparsa del Papa, per attaccare la ricorrenza della Liberazione delle città italiane e la fine della guerra non è né accettabile, né tollerabile. Il 25 Aprile è parte fondante della nostra Costituzione e qualcuno prima poi se ne dovrà definitivamente fare una ragione. Non è tempo di sobrietà, ma di partecipazione e consapevolezza". E per ribadire l'importanza della celebrazione, ha chiamato ad intervenire sul palco anche il noto giornalista e scrittore Darwin Pastorin.

Cannati: "Ricordare è un dovere morale"

Il 25 aprile è stato omaggiato anche dal sindaco di Beinasco Daniel Cannati: "Con profonda emozione celebriamo, oggi, l’80º anniversario della Liberazione d’Italia, riconquistando libertà e dignità democratica. Ogni anno che passa sono sempre meno i testimoni capaci di restituirci con le loro parole il dramma di quegli anni bui. Proprio per questo potrebbe sembrare lontano il ricordo dei giorni drammatici della dittatura, degli anni dolorosi della guerra, delle lotte per la libertà che uomini e donne coraggiosi hanno combattuto nelle nostre strade".

"Ricordare non è solo un dovere morale, è un modo per tenere vivi i valori fondamentali su cui si fonda la nostra democrazia", ha concluso il sindaco di Beinasco.