Cronaca - 24 aprile 2025, 07:02

Papa Francesco, Mons. Repole: "La Chiesa custodisca e trasmetta la sua eredità"

Le parole dell'arcivescovo di Torino, durante la veglia di preghiera ieri sera in Duomo

Mons. Repole ricorda Papa Francesco: "Chiesa custodisca e trasmetta la sua eredità"

“Forse i medici avrebbero voluto che Papa Francesco preservasse qualcosa della sua vita, lui fino in fondo si è speso e si è speso perché era un credente, uno che sapeva molto bene che Cristo è l’unico punto di fuga di questo mondo. Che la Chiesa, che ciascuno di noi possa prendere, custodire e tramettere l’eredità di Papa Francesco”. Così, in una cattedrale affollata, l’arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole, nell’omelia durante la veglia in suffragio del Santo Padre.

"In milioni lo hanno guardato con simpatia"

Papa Francesco “è stato davvero un cristiano, cioè un uomo che dall’essere unito a Cristo ha visto cambiare e trasfigurare la sua umanità permettendosi di viverla in pienezza, fino in fondo”, ha aggiunto il cardinale Repole che poi ha proseguito: “Credo che se oggi siamo in tanti qui, se ci sono milioni e milioni di donne e uomini che hanno guardato con grandissima simpatia e fiducia Papa Francesco e’ anche per questo, perché hanno visto un uomo riuscito, riuscito perché ancorato a Cristo, perché ha potuto manifestare che dal suo essere in Cristo si può vivere l’umanità in pienezza”.

L'insegnamento che lascia Papa Francesco

“E’ un insegnamento che dobbiamo raccogliere tutti, soprattutto noi credenti che qualche volta abbiamo posture pseudo spirituali che fanno trasparire un’umanità troppo povera e amputata e altre volte non c’è corrispondenza tra le parole che diciamo, soprattutto quelle della gioia evangelica che annunciamo, e il modo in cui lo testimoniamo con la nostra unanimità. L’insegnamento di Papa Francesco può e deve essere un monito a cogliere che essere cristiani è essere in cammino in un movimento di trasfigurazione della nostra umanità perché dia sempre più simile a quella di Gesù e dunque sempre più vera”, ha sottolineato l’arcivescovo di Torino.

Mons. Repole a Roma per i funerali

“Vi chiedo una preghiera particolare per me, per tutti i cardinali perché questo evento, che è un evento pienamente umano sia un evento pienamente spirituale”. Così l’arcivescovo di Torino, cardinale Roberto Repole, prima di concludere la veglia dedicata a Papa Francesco con la benedizione si è rivolto ai fedeli che affollavano il Duomo spiegando che domani si recherà a Roma per partecipare prima alle esequie del Pontefice e poi agli incontri dei prossimi giorni e Conclave che dovrà eleggere il nuovo Papa.

“Una preghiera”, ha sottolineato monsignor Repole perché sia “un evento in cui lo spirito può soffiare con il suo alito, con la sua forza, con l’impeto della direzione che lui solo sa mostrare”.

m.d.m.