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Politica | 23 aprile 2025, 17:28

Papa Francesco, la Sala Rossa ricorda Bergoglio. Ma Viale: "Mi ha spesso chiamato sicario, però lo perdono"

Torino nel 2015 conferì la cittadinanza onoraria al Pontefice. Grippo: "Popolare, mai populista". Ma il consigliere-ginecologo insiste: "Conservatore su alcune posizioni"

Il consigliere comunale e ginecologo Silvio Viale

Il consigliere comunale e ginecologo Silvio Viale

La Sala Rossa intende rendere un tributo al sentimento che oggi lega tra loro milioni di persone, credenti e non, nel ricordo di Francesco e del suo pontificato. Un pontificato dedicato alla fraternità universale, all’accoglienza dei migranti, alla difesa dell’ambiente, ai diritti degli ultimi e soprattutto alla promozione della pace”. Così la presidente del Consiglio Comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, ha voluto esprimere il cordoglio di tutta l’assemblea di Palazzo Civico per la scomparsa di papa Francesco, che ha aperto i lavori con un minuto di silenzio. “Un papa popolare e mai populista è il messaggio politico che ha lasciato papa Francesco”, ha aggiunto Grippo, ricordando lo stretto legame tra il Pontefice con il Piemonte e con Torino che, nel 2015, gli conferì la cittadinanza onoraria.

Viale fuori dal coro: "Conservatore su alcune posizioni"
Ma tra le voci fuori dal coro c'è quella di Silvio Viale, consigliere comunale del gruppo +Europa/Radicali e di professione ginecologo presso l'ospedale Sant'Anna. Papa Francesco, ha detto Viale ad AdnKronos Salute, "mi ha spesso chiamato sicario", in quanto medico che fa interventi di interruzione di gravidanza. Ma "lo perdono. Non ho nessun problema rispetto alle posizioni della Chiesa sul tema, posizioni legittime purché restino nel loro ambito". L'importante è che "si rispetti una legge dello Stato". In generale su altri argomenti "ho persino condiviso i punti di vista, ma sulla sessualità e su alcuni temi di diritti civili Francesco era un Papa conservatore". 

Proprio in tempi recenti il Pontefice aveva definito con parole dure i medici che si occupano di aborti. "Ci ha definiti sicari, un insulto che in Italia tocca 1.500 camici bianchi, perché i ginecologi ospedalieri pubblici, gli unici autorizzati a fare aborti, sono circa 4.500 e i non obiettori sono un terzo. Usare parola sicari significa condannare i medici e anche dare delle assassine alle donne che abortiscono, in particolare da quando c'è l'aborto farmacologico, perché se nell'aborto chirurgico è il medico, il ginecologo, che procede all'interruzione di gravidanza, nell'aborto farmacologico io prescrivo, ma è la donna che assume da sola le pastiglie", ha aggiunto Viale.

Non tutte le posizioni, però, erano distanti. "Non ho nessuna difficolta ad ammettere la condivisione su altri temi: detenuti, migranti. Sulle donne, inoltre, la misoginia della Chiesa non è cambiata con Papa Francesco, anche se oggi si permette alle bambine di fare da chierichette. Sull'omosessualità, poi, se nelle parole si è superata la condanna, non possiamo parlare di accoglimento pieno. Quindi sui diritti civili la polemica che ho espresso con questo Papa - e con la Chiesa - resta", ha concluso l'esponente radicale.

Massimiliano Sciullo

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