Economia e lavoro | 23 aprile 2025, 16:26

Torino legge, ma le librerie chiudono: davanti al Comune si alza il grido di allarme dei librai

Contro la crisi del settore, un Book Mob sotto al Municipio: libri al cielo e letture ad alta voce

Flash mob dei librai davanti al Comune di Torino

Flash mob dei librai davanti al Comune di Torino

Libri in mano e letture ad alta voce, è stata questa la coreografia che ha messo in scena il flash mob – o meglio, il "Book Mob" – in piazza Palazzo di Città, organizzato dai librai torinesi per protestare e chiedere incentivi contro la grave crisi che colpisce questo settore.

Un giorno non casuale
La data scelta non è affatto casuale: proprio oggi, mercoledì 23 aprile, si celebra "San Giordi – Torino che legge", la festa che coinvolge tutti i luoghi dedicati alla lettura della città, dalle biblioteche alle scuole, fino ai progetti delle case di quartiere. Una giornata ideata con l’obiettivo di promuovere la lettura in ogni angolo di Torino. Per questo, chi oggi acquisterà libri riceverà in dono una rosa, simbolo anche dell’impegno sociale di questi luoghi.

Secondo le voci raccolte in piazza, le origini della crisi economica delle librerie sono da attribuire all’impatto negativo di scelte politiche ed economiche. Decisioni che hanno portato a un calo del potere d’acquisto, alla desertificazione commerciale, all’impennata dei costi fissi e, insieme a tutto ciò, a un generale disinteresse per la lettura in un Paese che investe sempre meno nella cultura.

"Teniamo accesi pezzi di città"
"In questa giornata di festa abbiamo pensato a questo Book Mob per dire che ci siamo anche noi e che soffriamo un momento di forte difficoltà – ha spiegato Andrea Bertelli, libraio della libreria La Gang del Pensiero e presidente provinciale del SIL –. Le librerie sono tutto l'anno sui territori, tenendo accesi dei pezzi di città. Dobbiamo dire che le istituzioni sono anche aperte ad ascoltarci, per esempio sono stati avviati dei tavoli con Comune e Regione e tra poco verrà rinnovato il Patto di Lettura con la città. Chiediamo alla politica un riconoscimento e degli aiuti, come agevolazioni fiscali o snellire la burocrazia."

"Siamo qui per avere visibilità in quanto libreria indipendente, troppo spesso siamo considerate l'ultima ruota del carro e, al di là delle vetrine, veniamo poco considerati – ha spiegato il libraio della libreria La Ciurma, Daniele Cargnino –. Questi problemi, uniti ai costi e alle politiche che non ci considerano, ci hanno portati qui per dire che ci siamo e che siamo fondamentali. Sono uno degli ultimi arrivati, ma devo dire che è sempre stato il mio sogno. L'immagine romantica del libraio poi si scontra con la realtà dura di tutti i giorni, senza incentivi. È un mestiere che andrebbe preservato e tutelato. È troppo facile dare la colpa ad altri".

Il momento di presidio è stato anche l’occasione per presentare alla politica – in particolare all’assessore al Commercio Paolo Chiavarino, presente in piazza per dialogare con i librai – un manifesto sottoscritto da oltre trenta librerie: un invito rivolto a lettrici, lettori, giornalisti e operatori culturali per riflettere, raccontare e sostenere chi ogni giorno mantiene viva la rete del libro e della cultura in città.

"Una cabina di regia per il settore"
"Dobbiamo realizzare un tavolo costruttivo, una sorta di cabina di regia che sarà il proseguimento di un dialogo già avviato in questi anni – ha commentato l’esponente della giunta Lo Russo –. L'amministrazione sta sostenendo il settore dei librai, che non sono solo attività commerciali, ma anche luoghi di cultura e di socialità molto importanti, specialmente in un periodo in cui i lettori diminuiscono. L'amministrazione ha intenzione di rinnovare il Patto di Lettura iniziato nel 2022, dimostrando una sensibilità davvero forte per questo settore".

Il Patto Locale per la Lettura è un’iniziativa della Città di Torino, pensata per promuovere la lettura in Italia, sostenere il libro, la cultura e gli autori italiani, e per realizzare iniziative e campagne informative che sensibilizzino e incentivino i giovani alla lettura.

Marco D’Agostino

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