Cronaca | 23 aprile 2025, 14:54

Ora la conferma: "Un centro d'accoglienza nell'ex Telestudio". La Lega: "Fermeremo questa follia"

Dopo settimane di misteri ecco la verità: sono già in corso i lavori per dare asilo a 50 persone (e forse altre 50)

L'ex sede di Telestudio in via Rocca de' Baldi

L'ex sede di Telestudio in via Rocca de' Baldi

Arrivano nuove conferme dalla discussione in Sala Rossa. Una settimana dopo le nostre clamorose anticipazioni, diventa chiaro (dopo settimane di misteri) il futuro dell'ex Telestudio di via Rocca de’ Baldi 20, quartiere di Nizza Millefonti.

"Alla Città non è arrivata comunicazione ufficiale da parte delle attività che la prefettura vuole attivare su quell'immobile - così l'assessore ai Servizi sociali di Palazzo Civico, Jacopo Rosatelli, rispondendo al question time del consigliere della Lega, Fabrizio Ricca -, tuttavia ci siamo attivati e abbiamo scoperto che si vuole adottare un centro di accoglienza straordinario (Cas), ossia una struttura reperita tramite appositi bandi di gara, che potrà ospitare 50 persone e che potrà essere allargata, ove necessario, fino ad ospitarne altre 50". Il sistema dei Cas, ha precisato Rosatelli "è interamente gestito dalle Prefetture che affidano i servizi mediante bandi". 

Gestione da gennaio 2025

La gestione, dal primo gennaio 2025, sarebbe proprio a carico della cooperativa sociale valdostana - Le Soleil - già proprietaria del centro d’accoglienza di Cavoretto. Una Scia sui permessi di costruire (poi risultata non valida, quindi bloccata per una difformità che la società dovrà sanare) era stata presentata in assessorato all’Urbanistica sempre a gennaio 2025. "E questo è il motivo per cui il centro non è stato ancora attivato il centro" ha precisato Rosatelli.  Allo stato attuale è molto probabile che in futuro la società presenti una nuova Scia per sanare le difformità attualmente presenti sull'immobile e ottenere, così, dal Comune i permessi per andare avanti con i lavori.

Spifferi alla 8

I primi spifferi sulla notizia erano già emersi in Consiglio di Circoscrizione 8, tramite il consigliere della lista civica Alessandro Lupi. E ancora prima era stata la Lega (con i consiglieri della 8 Stefano Delpero, Claudia Amadeo e Gerardo Mancuso) a chiedere delucidazioni al presidente, Massimiliano Miano, a seguito di alcune interlocuzioni con i residenti del quartiere.  Lo stesso Miano aveva riscontrato, a marzo, una richiesta di cambio di destinazione d’uso da servizi ad abitativo. Con tanto di appartamenti e bagni all'interno. "Già in periodo non sospetto avevo interloquito con gli assessori Mazzoleni e Rosatelli e finalmente si riesce a capire qualcosa sul futuro di quella struttura - così Miano -. Domattina incontrerò l'assessore ai Servizi Sociali, prendendo atto delle nuove notizie. Dopodiché bisognerà, insieme alla Città di Torino, parlarne con i cittadini per raccontar loro cosa succederà in via Rocca de’ Baldi 20".

"Ci avete presi in giro"

Più nero è l'umore in casa Lega, ora all'attacco del Pd. "Su questa storia hanno fatto un vero pasticcio - accusa il capogruppo leghista, Ricca - Nella seduta odierna l’assessore Rosatelli ha sbugiardato il collega di partito Mazzoleni, confermando l’intenzione dell’amministrazione comunale di far nascere un centro di accoglienza per immigrati nel cuore di uno dei quartieri storici di Torino".  Una richiesta di cambio di destinazione d’uso che del resto già risultava agli atti e nella risposta che lo stesso assessore Mazzoleni aveva fornito in aula alcune settimane fa specificando di avere informazioni solo sulla procedura di natura tecnico amministrativa, dal punto di vista edilizio.

"È così che si amministra una città? Invito Mazzoleni a fare un passo indietro e ad occuparsi d’altro. Quanto a noi, coinvolgeremo il prefetto e agiremo in tutte le sedi possibili e con ogni mezzo per impedire che l’immobile diventi un centro di accoglienza per immigrati". E ancora: "Verrà attivato il Cas per queste persone o è solo una ipotesi? - si domanda Ricca - Se il Cas verrà attivato, come già successo in altri comuni, sentiremo il prefetto per fermare questa follia. E vorremmo che la Città fosse al nostro fianco".

Philippe Versienti

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