I tempi saranno lunghi prima che la Città metropolitana riesca a ricucire la ferita della frana che divide da giovedì il paese di Pramollo. Due terzi dei residenti sono isolati e a collegarli con il resto del paese e del Pinerolese c’è solo un sistema di navette.
In prospettiva potrebbe venire impiegata anche la pista forestale del Ciatagnarè, che al momento è chiusa per ordinanza sindacale per permettere l’utilizzo ai mezzi di soccorso e della protezione civile. Il percorso ha comunque una pendenza media dell’11% ed è adatto solo a mezzi 4x4.
“Domani faremo un sopralluogo con dei tecnici che sono esperti di frane e di interventi per risolvere il problema” spiegano dalla Città metropolitana proprietaria della Provinciale 168 dove c’è stato il crollo di porzione della carreggiata a valle dei Tornini inferiori. I tempi saranno comunque lunghi, perché andrà realizzato un intervento costoso, che garantisca stabilità almeno nel medio periodo. Per programmarlo “saranno importanti i pareri dei geologi, che chiariranno le condizioni del versante”.
Durante l’alluvione del 17-18 dicembre 1960 nella frazione Tornini c’era già stata una frana, che era costata la vita a 9 persone, con una colata di fango che aveva distrutto tre edifici.