Il Torino Jazz Festival 2025 celebra il 25 aprile, nell’anno in cui si festeggiano gli 80 anni dalla Liberazione, con alcuni appuntamenti da non perdere, a partire da “Il ballo della Liberazione” proprio il 25 aprile.
Inoltre, tra gli eventi, il 30 aprile, TJF celebra la forza liberatrice della Storia con il grande evento “Il Big Bang del Jazz” di Jason Moran, una produzione originale del TJF in esclusiva europea.
Venerdì 25 aprile, in occasione del Jazz della Liberazione, alle ore 11, un’altra produzione originale del festival al Teatro Vittoria, con la musicista sarda Zoe Pia al timone di un collettivo di giovani percussionisti provenienti dal mondo della classica: Eic Eden inverted Collective di Zoe Pia “Atlantidei”. Tra i vincitori del bando SIAE “Per chi crea 2024” nella sezione “Nuove opere” per il settore Musica, il progetto sarà presentato in anteprima al Torino Jazz Festival 2025.
Le celebrazioni dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione proseguono al MAUTO, alle ore 18 e alle 21, con una produzione originale TJF, in collaborazione con Balla Torino Social Dance. Due orchestre in pista per una sfida tra big band come nella Harlem degli anni ‘30: Gianpaolo Petrini Big Band vs JcT Big Band di Valerio Signetto, guida la serata Mirko Volonnino. Quando le truppe americane e i partigiani italiani liberarono l’Italia, il paese fu attraversato da un’ondata di musica da ballo d’oltreoceano portata dai soldati attraverso dischi, orchestre, radio. Lo swing statunitense, gioioso, festoso e liberatorio, si diffuse come la colonna sonora di un paese che si risvegliava in macerie, ma al ritmo di una musica che invitava a un futuro migliore. Il jazz divenne la musica della liberazione, e il ballo del lindy hop l’espressione fisica di quella gioia. Ottant’anni dopo celebriamo la Liberazione con due delle migliori big band torinesi.
In esclusiva per TJF, sempre il 25 aprile, alle ore 17,00 al Conservatorio Giuseppe Verdi, Vijay Iyer con “Piano Solo”. Il compositore e pianista newyorkese è una delle maggiori novità artistiche prodotte dal jazz degli anni 2000. Dopo premi e onorificenze, si sta imponendo in tutto il mondo per la sua forza innovativa.
Mentre alle 22,00, all’Hiroshima Mon Amour, Jan Bang con una produzione originale TJF guidata da uno dei producer e creatore di suoni più amati nel mondo dell’elettronica: Jang Bang Sextet “Alighting”. Jan Bang, uno dei producer più amati al mondo e un fantastico creatore di suoni, spiega l’origine di questo concerto: «Quando il direttore artistico del festival Stefano Zenni mi ha offerto l’opportunità di comporre la musica per questo progetto speciale, il mio primo pensiero è stato quello di assemblare dei musicisti che potessero non solo interpretare il materiale dato, ma espanderlo per creare nuove opportunità». Da questo presupposto deriva la variegata composizione del gruppo: da Amsterdam proviene la cantante e violoncellista di origine turca Sanem Kalfa, dalla Catalogna il chitarrista Santi Careta, mentre sono norvegesi Mats Eilertsen e una vecchia conoscenza del TJF, Eivind Aarset; completa il gruppo il percussionista di origini torinesi Michele Rabbia. Le liriche di “Alighting” sono state scritte da Tim Elsenburg (del gruppo britannico Sweet Billy Pilgrim), su una suggestione iniziale, quella dell’arrivare in un luogo, del “posarsi”, in maniera non dissimile da come farebbe un uccello che vola sui rami di un vecchio albero