Saranno 135 i cardinali chiamati in Conclave per l’elezione del nuovo vescovo di Roma dopo la scomparsa di Papa Francesco. Tra loro due i piemontesi: l’arcivescovo di Torino Roberto Repole e il cuneese Giorgio Marengo.
Repole, cuore granata e vicino ai lavoratori di Mirafiori
Repole è fresco di nomina cardinalizia dopo l’annuncio da parte di Bergoglio nell’Angelus del 6 ottobre 2024. Titolo di cui ha preso possesso nemmeno un mese fa, il 30 marzo. Figlio di due immigrati dal sud Italia (la madre è di Corleone, nel palermitano, il padre di Rapone, in provincia di Potenza) è nato a Torino nel 1967. Cresciuto in frazione Forvilla di Givoletto ha frequentato le scuole a Druento, comune dove il padre Vito è anche stato assessore all’Agricoltura.
Ha compiuto gli studi in filosofia e teologia presso il Seminario arcivescovile di Torino, ricevendo l’ordinazione sacerdotale il 13 giugno 1992 per mano del cardinale Giovanni Saldarini. Nei primi anni, dal 1992 al 1996, ha svolto il ruolo di vicario parrocchiale nella chiesa di Gesù Redentore, collaborando anche con la parrocchia del Santissimo Nome di Maria, entrambe a Torino.
A inizio 2022 viene nominato da papa Francesco arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa, il primo nativo di Torino a ricoprire questo ruolo dopo 125 anni (l’ultimo era stato Agostino Richelmy).
Grande tifoso del Toro, da sempre in prima linea per la causa dei lavoratori di Mirafiori, dove, a inizio marzo, ha visitato gli stabilimenti e incontrato il presidente di Stellantis John Elkann, in questo momento di crisi dell’automotive. Prese di posizioni recenti anche sulla riapertura del C.P.R. di Corso Brunelleschi, considerato “non un passo indolore per Torino che torna a rispondere con il trattenimento in struttura e la privazione della libertà a uomini che sono venuti nel nostro Paese in cerca di speranza per un futuro migliore.”
Marengo dalla Mongolia, il secondo cardinale più giovane
L’altro papabile piemontese è Giorgio Marengo, nato a Cuneo, 51 anni il 9 giugno, missionario della Consolata, attuale arcivescovo della capitale della Mongolia Ulan Bator. Si tratta del secondo più giovane cardinale (dietro di lui solo l’ucraino Mykola Bycok , 45 anni, compiuti il 13 febbraio).
Come riportano i colleghi di Targatocn.it, nel pezzo a firma di Giampaolo Testa, Marengo, designato cardinale della piccola comunità di cattolici che in Mongolia raggiunge appena le 15 mila unità, viene indicato tra i favoriti di Bergoglio insieme al giovane cardinale di Corsica, Francois Bustillo, il filippino Luis Tagle, prefetto del Dicastero dei Vescovi e il canadese Michael Czerny.
Il viaggio in Mongolia ha segnato una tappa significativamente importante, sotto vari aspetti, del pontificato di Papa Francesco; la giovane età di Marengo – fanno notare alcuni sottili vaticanisti – può rappresentare un limite ma al contempo un’opportunità per una Chiesa “in uscita” e autenticamente missionaria.
Un papa giovane – come era successo per papa Wojtyla – darebbe vita ad un pontificato di lunga durata che consentirebbe alla Chiesa di ridisegnare quelle tante riforme rimaste incompiute o in itinere.
Sabato i funerali di Francesco a San Pietro
Intanto è ufficiale: i funerali di Papa Francesco si terranno nella mattina di sabato 26 aprile, con inizio alle ore 10, sul sagrato di San Pietro. Il Santo Padre sarà ricordato nella serata di domani, mercoledì 23, nel Duomo di Torino, con una veglia di preghiera officiata da Mons. Repole.
Per chi non potrà essere presente alle ore 20.30, la Veglia sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube delle due Diocesi al seguente link: https://www.youtube.com/live/TK7KUuyqEtI?si=go5sLfYqj2gWx8-Y