Sabato 26 e domenica 27 aprile, la sede di CasArcobaleno di via Bernardino Lanino 3/A apre le porte a tutta la cittadinanza per i festeggiamenti.
Da 10 anni CasArcobaleno rappresenta uno spazio sicuro e un luogo in cui trovare accoglienza e supporto per tante persone, realtà e associazioni che operano nell’ambito dell’inclusione, dei diritti e dell'attivismo sociale.
Decine di associazioni hanno infatti trovato in questa grande casa comune la sede per le proprie attività ed eventi al servizio della comunità torinese.
Sabato 26 aprile, a partire dalle 17:30, e domenica 27 aprile, a partire dalle ore 14:00, tutte queste realtà si incontreranno per celebrare questo importante traguardo.
«CasArcobaleno è, a tutti gli effetti, la casa di tutt*, oltre ogni differenza. Arcigay Torino è solo una delle tante realtà che ogni giorno vivono e fanno vivere questo spazio, organizzando decine di eventi, sportelli e attività pensate per le persone LGBTQIA+» dichiara Lara Vodani, presidente di Arcigay Torino. «CasArcobaleno per noi è un presidio di accoglienza, un rifugio sicuro, uno spazio in cui trovare volti amici, ascolto e risposte. Dalla prevenzione delle IST alla lotta alla sierofobia, dalla sensibilizzazione ai momenti di aggregazione come la Nerd Night e le serate cinema, fino all’elaborazione politica portata avanti dai nostri gruppi identitari — dal gruppo donn* al gruppo giovani — ogni iniziativa è un tassello di una comunità viva, resistente, orgogliosa.»
«Sono profondamente orgogliosa di guidare Arcigay Torino proprio in un momento così importante per CasArcobaleno: il 26 e 27 aprile celebreremo insieme un anniversario che non è solo una ricorrenza, ma la testimonianza concreta di quanto sia stato costruito e di quanto ancora ci sia da fare. Saranno due giorni intensi, pieni di attività e interventi, frutto di un lavoro collettivo che coinvolge tutte le associazioni che rendono questo spazio una vera e propria famiglia. La sfida ora è continuare, con ancora più forza, a fare di CasArcobaleno un porto sicuro per tutt*. Noi siamo pronte a raccoglierla!» conclude Vodani.