Attualità | 19 aprile 2025, 13:12

Alla Stazione di posta di Pinerolo arrivano anche i libri per tutti

Firmato poco fa il progetto ‘Non di solo pane’. Per ospiti e operatori ci sarà a disposizione un diario condiviso per annotare riflessioni ed emozioni

Alla Stazione di posta di Pinerolo arrivano anche i libri per tutti

Libri in più lingue, book-crossing e un diario dove poter condividere riflessioni ed emozioni. La Stazione di posta aggiunge all’assistenza materiale un’offerta culturale, promossa dalla Caritas diocesana, da Vita Editrice, dal Centro Studi Silvio Pellico e dal Lions Club Pinerolo Acaja.

Inaugurata lo scorso 9 novembre, l’ex caserma dei carabinieri di piazza Santa Croce è diventata il punto di riferimento per i senza dimora e le persone in difficoltà. Ora il progetto si amplia e abbraccia una nuova prospettiva, che va al di là di un’accoglienza che si limita al necessario. “Personalmente ci pensavo da anni a un’iniziativa del genere. Quando l’ho proposto, la Caritas ha accolto volentieri. L’idea di fondo è che solitamente si viene incontro ai bisogni primari, che sono certamente importanti, ma le persone non hanno solo bisogno di mangiare e dormire – argomenta Patrizio Righero, direttore editoriale di Vita Editrice –. Chi è in situazione di difficoltà economica non ha ad esempio le risorse per comprarsi dei libri, a volte magari non osa entrare in una biblioteca. Vogliamo portare lì dove loro si incontrano e possono usufruire dei servizi offerti dalla Stazione di Posta, l’opportunità di avere dei testi a portata di mano”.

All’interno del refettorio c’è già una libreria, uno scaffale con dei volumi che sono già esposti. “È come se fosse il soggiorno di casa, dove si mangia e poi c’è l’angolo con la libreria. Così uno, prima o dopo pranzo, o quando vuole, può leggere e godersi quello spazio”. Tra i libri attualmente a disposizione ce ne sono anche per ipovedenti, scritti in caratteri più grandi. “Un altro aspetto della povertà a cui non si pensa è che se una persona in difficoltà economica non ci vede non può comprarsi gli occhiali. Avere dei libri a caratteri grandi può essere un modo per superare questa difficoltà e regalarsi del tempo di lettura e riflessione”.

Adesso questo spazio si arricchirà di un diario condiviso tra ospiti e operatori, dove chiunque potrà scrivere riflessioni legate a ciò che ha letto o alla propria esperienza. Saranno messi a disposizione di tutti anche dei piccoli quaderni, che ognuno potrà prendere e usare come testi personali, decidendo poi liberamente se tenerli oppure lasciarli lì. “L’idea sarebbe utilizzare questi diari per uno scambio, in modo da creare un ponte, fare in modo che la Stazione di Posta sia frequentata anche da persone che non hanno difficoltà economiche e che invece vengono lì per leggere libri o condividere pensieri”.

A questo si lega anche il progetto di book-crossing, grazie al quale più persone potranno portare libri, lasciandoli direttamente nella sala del refettorio, o prenderne. Gli enti coinvolti si occuperanno di tenere sotto controllo il flusso dei testi, in modo che l’angolo lettura sia sempre utilizzabile.

Un altro obiettivo per il futuro è organizzare in questo spazio delle presentazioni librarie, in modo che ci siano occasioni di socializzazione e scambio, anche per abbattere le barriere linguistiche.  “Con questi piccoli eventi culturali, ci piacerebbe riuscire a reperire testi in lingua straniera, francese, inglese, rumeno, arabo, magari più difficili da procurarsi. Se qualcuno li avesse e volesse aiutarci in questo, ben venga, così riusciamo a dare più possibilità a tutti”, conclude Righero.

L’accordo ufficiale del progetto ‘Non di solo pane’ è stato firmato dai quattro promotori stamattina, sabato 19 aprile, alle 11,30, nei locali della Stazione. La cerimonia è stata arricchita da interventi musicali a cura di Angelica Pons e Marco Barale.

Sabina Comba

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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