Siamo nel pieno del cambio di stagione, un periodo delicato per l'organismo perché richiede un adattamento a nuove condizioni climatiche e ambientali e coincide con un super lavoro di smaltimento delle tossine da parte degli organi emuntori, con il coinvolgimento del sistema linfatico e del sistema immunitario.
Sono numerose le persone che, in questo periodo, lamentano sintomi come: astenia psicofisica, insonnia, difficoltà digestive, riacutizzazione di dolori osteoarticolari e di stati infiammatori, umore ballerino e aumento degli stati ansiogeni.
Proviamo, come sempre, a dare una spiegazione a tutto ciò. Per farlo dobbiamo fare un salto temporale che ci porta indietro di alcune migliaia di anni e ci ricollega alle antiche medicine tradizionali cinese e ayurvedica. Per esse la prima regola fisiologica è che nel nostro corpo tutto è connesso e tutti i mali insorgono da dentro, a causa di un flusso scorretto dell’energia vitale.
Il corpo perde la sua capacità di depurazione, si alterano i meccanismi omeostatici e il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo da tutte le aggressioni esterne da parte degli agenti stressogeni che potremmo definire dei veri e propri “inneschi” che la medicina moderna ha individuato in microorganismi come i virus, i batteri, i miceti, i parassiti e i pollini, gli allergeni. Da fuori può arrivare il fattore scatenante che accende la miccia, ma non è mai la causa.
Ogni giorno il nostro organismo è impiegato in battaglie i cui esiti dipendono in gran parte da quanto la cellula è in grado di espletare al meglio le sue funzioni, in un ambiente il più possibile “pulito”. Possiamo paragonare le nostre cellule alla nostra società: miliardi di esseri viventi che mangiano, respirano, lavorano ed espellono rifiuti.
Pensate che la maggior parte del tempo le cellule lo impiegano a elaborare sostanze organiche e a eliminare le scorie prodotte. Ad esempio, specifiche cellule deputate al processo digestivo, digeriscono il cibo e liberano l’energia che ne ricavano, rilasciando “scorie”. La maggiore o minore efficienza del processo di eliminazione di quest’ultime condiziona lo stato energetico e la longevità cellulare, perchè sono proprio i “rifiuti” circolanti e non espulsi che possono mandare in tilt tutto il sistema corporeo.
La verità è che le nostre cellule cercano di difendersi dalle proprie tossine. E’ come se cercassero di sopravvivere ai propri rifiuti. Le possibilità del nostro organismo di smaltire le tossine non sono molte, ma si riducono a due: o le brucia (infiammazioni) o le elimina attraverso le secrezioni grazie agli organi emuntori. Questo processo detox di sostanze endogene si complica, se si aggiungono le tossine esogene: i veleni alimentari, gli abusi di farmaci, droghe, fumo e lo stress psicoemotivo.
Se il processo vai in tilt, l’accumulo di tossine rimane tale che l’organismo si ammala. Infatti, moltissime malattie dell'era moderna derivano da un sovraccarico di tossine presenti in quantità talmente elevate che il nostro organismo non riesce a liberarsene.
Una volta superata questa soglia le tossine, costituite per esempio da residui di pesticidi, si accumulano nel tessuto adiposo; i sottoprodotti della combustione dei carboidrati, da cui il nostro organismo trae energia, iniziano ad accumularsi provocando dolori muscolari e affaticamento; l'abuso di farmaci irritanti per le mucose gastrointestinali provocano un aumento della permeabilità delle pareti dell'intestino e determinano alterazioni nell'assorbimento dei nutrienti e il passaggio nel circolo ematico di cibi non ancora completamente digeriti.
Sotto questo stimolo il sistema immunitario si mette in stato di allerta e scatena reazioni allergiche ad alimenti comuni e malattie gastroenteriche. Ma non finisce qui perché, a lungo andare, questo fenomeno porta un indebolimento sistemico, favorisce l'infiammazione di basso grado e sottrae all’organismo micronutrienti fondamentali come le vitamine e i sali minerali.
Purtroppo, la cellula non deve rapportarsi solo con le tossine endogene, perchè ogni anno vengono prodotte tonnellate di sostanze tossiche che finiscono per essere liberate nell'ambiente ed entrano nella catena alimentare.
Possiamo dire di essere continuamente esposti a veleni ambientali detti xenobiotici, sia attraverso la via orale (alimenti, farmaci, integratori, additivi e pesticidi), sia attraverso l'apparato respiratorio (aria inquinata da gas di scarico e dell’industria) e attraverso la via cutanea (alcuni cosmetici).
Ogni giorno, le nostre cellule devono fare i conti con una miriade di sostanze tossiche esogene ed endogene di varia natura. Tutte queste sostanze possono provocare intossicazioni acute, ma è l'esposizione cronica la più preoccupante, perchè giorno dopo giorno concentrazioni subcliniche di questi veleni, non espulsi, possono causare gravi danni cellulari, invecchiamento precoce e varie malattie.
Personalmente penso che la malattia non sia una entità nemica, un diavolo da esorcizzare o un fenomeno contagiante da temere. La malattia è piuttosto un meccanismo biologico; è la strada maestra che porta il corpo al riequilibrio perso; è un meccanismo riparatorio.
La malattia è il metodo più economico ed intelligente di espulsione delle tossine. Essa non riguarda necessariamente l’area colpita, ma piuttosto l’intero organismo. Il perché si manifesti con specifici sintomi, sempre diversi da una persona all’altra, dipende da molti fattori: genetica, familiarità, stile di vita, assetto biochimico, condizione psicoemotiva. Ma quello che è sicuro è che si manifesta sempre attraverso i nostri punti deboli: il nostro tallone di Achille.
Ma ricordatevi che il nostro corpo possiede delle funzioni riparative eccezionali (pensate al “DNA repair”, un processo che opera costantemente nelle cellule e che corregge i danni al DNA, proteggendolo da mutazioni che possono portare alla morte cellulare, fino al cancro).
“Il corpo non va mai contro sè stesso, purchè non lo ostacoliamo nel suo delicato lavoro di pulizia”. Questo è un principio basilare non solo delle antiche medicine tradizionali orientali, ma anche del padre della medicina moderna, Ippocrate e ha ispirato altre prestigiose istituzioni mediche come la Scuola medica Salernitana (XIII sec.).
Ha influenzato una parte del campo medico fino verso la fine del 1800, periodo in cui si era diffusa la concezione che la malattia fosse il risultato dell'accumulo eccessivo di sostanze tossiche nell'organismo e che l'unico recupero possibile consistesse nella disintossicazione e depurazione, grazie alla stimolazione degli organi emuntori, attraverso vie e pratiche naturali.
Questo concetto viene ripreso oggi anche dalla Nutrigenomica che sostiene che la salute di una persona dipende molto dallo scambio equilibrato tra ciò che il corpo assimila e ciò che elimina, e se per svariati motivi questo equilibrio si altera, allora compare la malattia, in quanto il nostro “terreno biologico”, se alterato, diventa favorevole all'instaurarsi di agenti patogeni.
Al contrario, un organismo liberato dalle tossine chimiche e mentali, in un ambiente “pulito”, recupera più facilmente lo stato di benessere psicofisico. Ecco perchè dobbiamo ogni giorno impegnarci a far sì che il delicato meccanismo di espulsione delle tossine funzioni in modo efficiente.
Ma quando parlo di tossine non mi riferisco solo a quelle fisiche e ambientali, perché gli “inneschi” possono essere anche di natura psicoemotiva: un trauma, uno spavento, una violenza, un lutto, ma anche l’incapacità di gestire situazioni come una relazione sentimentale tossica; un ambiente di lavoro pesante; una carenza affettiva familiare; un tradimento coniugale.
Tutto questo produce all’interno del nostro organismo delle “tossine mentali”, perchè il nostro mondo psichico è una fonte di tossine endogene, sia di giorno che di notte, con le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi traumi, i suoi dispiaceri, i suoi amori e i suoi desideri. Molto spesso, ci facciamo schiacciare dalla paura di affrontare il mondo e incapaci di amarci e rispettarci, diventiamo ipocondriaci o completamente distaccati e disinteressati del nostro stato di salute, sottovalutando sintomatologie serie.
Sappiate che, per correre in aiuto alla nostra mente traumatizzata, il corpo somatizza i disturbi, anche per permettere al cervello di continuare a coordinare le innumerevoli e complesse funzioni neuro-connettive e associative. Il problema è che questa patologica somatizzazione, a lungo andare inibisce i meccanismi di depurazione.
Si perdono per strada i potenti sistemi antiossidanti, le capacità riparative del DNA, la funzionalità dei nostri organi emuntori e del sistema linfatico. Tutto rallenta! Il sistema si intasa e la cellula si difetta e con lei la sua funzione.
E’ importante sottolineare che qualsiasi trattamento che vada ad ostruire il naturale tentativo di eliminazione delle tossine, andrà a contrastare anche il processo curativo messo in atto dall'organismo.
Tutto ciò che contrasta la naturale pulizia dell'organismo attraverso gli organi emuntori ci rende più suscettibili agli attacchi esterni e così un banale raffreddore potrebbe degenerare in polmonite e una leggera gastrite in un'ulcera. Le parole d'ordine del viver sano sono: “equilibrio”, “moderazione”, “buon senso” e “impegno”.
Nel prossimo articolo approfondiremo il tema della stimolazione dei sistemi detox e degli organi emuntori per favorire una pulizia endogena e un conseguente miglioramento del nostro stato di salute.