Economia e lavoro - 19 aprile 2025, 15:15

L'intelligenza artificiale vista da Eros Pessina, imprenditore poeta e membro di Organismi Internazionali

Eros Pessina è un noto imprenditore italiano, scrittore e poeta, nonché membro di Organismi italiani come Accredia ed Uni ed internazionali come il Cen di Bruxelles, dove si occupa di mobilità ed ultimamente anche di guida autonoma e strade.

Incontriamo in una sera di primavera il dott. Eros Pessina ad un bar storico di Torino, ma lo si può incontrare facilmente nel suo ufficio di Busca o di Roma come pure rilassato sul lungomare di Posillipo a Napoli, accanto al Circolo Nautico dove è allenatore di canottaggio.

Eros Pessina è un noto imprenditore italiano,  scrittore e poeta, nonché membro di Organismi italiani come Accredia ed Uni ed internazionali come il Cen di Bruxelles,  dove si occupa di mobilità ed ultimamente anche di guida autonoma e strade.

Seduti al tavolo con gli ultimi raggi del sole al tramonto che gli illuminano il volto affascinante e carico di mistero, ci inoltriamo nel nostro dialogo. Mistero anche per essere consigliere a Torino dell'Associazione culturale Il Mondo delle Idee ed aver realizzato con la stessa una trasmissione RAI sull'esoterismo e cultura a Torino.

Cosa ne pensa dell'intelligenza artificiale?

Condivido in parte il pensiero di alcuni scienziati secondo cui i robot un giorno soppianteranno l'uomo. Questo succederà se l'uomo continuerà mediamente ad utilizzare un decimo delle sue capacità neuroniche. Se la massa delle persone non svilupperà la meditazione, la curiosità per cercare di elevarsi ad un livello superiore, allora le macchine autoprogrammabili supereranno il nostro ingegno e profondità di pensiero e la civiltà umana diventerà mista uomo robot. La differenza sostanziale però c'è. L'uomo possiede l'anima, che una macchina non ha. E le capacità teoriche dell'anima e spirito sono esponenziali.

Lei che ha studiato anche teologia può approfondire questi concetti?

Certamente. In effetti il Creato è rappresentato dall'umanità. L'intelligenza artificiale è una nostra creazione. Una macchina dotata di intelligenza è stata da noi creata, ma è pur vero che può fuggire al nostro controllo. L'aver creato tale organismo finto neurologico riporta all'eterno dilemma su cosa è moralmente accettabile nella creazione umana. L'uomo non può sostituirsi a Dio. Per cui una intelligenza non umana è creazione particolare. La macchina sarà in grado di pensare in modo simile a noi, su basi di riferimento statistiche e note, ma manca quella marcia in più, il ragionare utilizzando il cuore.
Quindi l'uomo costruirà una macchina, ma non la "creerà". E questa macchina avrà il deficit di essere un calcolatore, di essere un freddo ed abile esecutore a cui manca l'ingrediente fondamentale che ci rende ciascuno unico ed irriproducibile, che ci eleva a piccole divinità,  cioè lo spirito.

Il concetto di intelligenza è legato anche al concetto di infinito?

Vede, noi non abbiamo il concetto di infinito puro poiché la nostra mente è solo in grado di rappresentarlo in contrapposizione al finito. Noi capiamo solo quello che siamo in grado di vedere, il tridimensionale. Alcuni di noi più evoluti mentalmente possono vedere anche altre dimensioni e per loro è più facile. Ma è molto molto raro, conosco ed ho conosciuto rarissimamente persone in grado di fare cose molto particolari. Menti evolute. Orbene nell'infinito delle galassie infinite esistono forse mondi e pianeti con civiltà che convivono verosimilmente con intelligenze artificiali evolute. Noi siamo all'età della pietra in questo, perlomeno parlo della massa di persone come me e lei. Ovviamente esistono forse sperimentazioni che applicano in modo futuristico queste tecnologie. Sto pensando ad applicazioni non per il campo civile oggi.
Quando riusciremo a sviluppare il concetto di infinito e la percezione di altre dimensioni legate anche dal fattore tempo, allora l'evoluzione delle nostre menti sarà meglio pronta per affrontare in modo costruttivo e non subire l'evoluzione dell'intelligenza artificiale all'ennesima potenza.

Ma cosa teme?

Nulla, perché lo spirito dell'uomo vincerà sempre su una macchina senza spirito. Ma non è detto che alcune implicazioni invasive che oggi sono fantascienza possano diventare in un futuro reali. Temo modificazioni tecnologiche del nostro cervello, influenze tecnologiche neuronali, oltre che manipolazioni psicologiche nel breve periodo per arrivare ad implicazioni uomo macchina più profonde.

L'intelligenza artificiale ha già invaso i computer, la nostra vita di tutti i giorni. Lei è membro al CEN di Bruxelles di commissioni che progettano norme per lo sviluppo infrastrutturale dei trasporti ed anche sulla guida autonoma.

Si, ho da poco realizzato per la RAI una trasmissione come vicepresidente nazionale di Aises, sull'evoluzione della guida negli anni. Oggi in Europa è autorizzata la guida autonoma di livello 2. Mentre in alcuni Stati del mondo vi è il livello 5. In alcune città americane e cinesi esistono già ad esempio taxi senza autista e certamente lì l'intelligenza artificiale è applicata in modo puntuale. Ciò deve partire anche da una corretta manutenzione delle infrastrutture e sovrastrutture stradali. Cosa che non sempre sulle nostre strade si vede.

Lei è membro a Roma del Comitato di Indirizzo e Garanzia di Accredia, l'Ente italiano che controlla tutti gli enti di certificazione dal medicale al militare in Italia. Esistono anche nelle norme delle implicazioni legate allo sviluppo dell'intelligenza artificiale?

Certamente si, molta produzione è influenzata dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Abbiamo formato anche un gruppo di studio di cui faccio parte per approfondire fra altre cose le tematiche per uno sviluppo costruttivo di un approccio tecnico alle nuove esigenze.

Ma alla fine chi vincerà? L'uomo o la macchina?

Vincerà l'uomo perché la macchina manca di anima e spirito. Ma l'uomo riuscirà a gestire da protagonista tale sviluppo e potrà utilizzarlo per arricchire le proprie capacità umane, se saprà evolversi e maturare la parte divina che esiste nell'essere umano, che si può sviluppare anche utilizzando in modo positivo l'intelligenza artificiale.

Un grazie al dott. Pessina per il tempo dedicatoci. Grazie Maestro.

C.S.