Politica | 17 aprile 2025, 18:44

Da Torino 1200 progetti per un'Agenda delle Città. E sul Pnrr: "Partiti tutti i cantieri"

Niente fondi per il riarmo, si cercano nuove risorse per prolungare la linea 2 della metro

Oltre 1.200 progetti segnalati da 50 sindaci dei Comuni capoluogo di Provincia, di Regione e di Città Metropolitana, con all'interno proposte dal valore di oltre 17 miliardi che rientrano in una Agenda per le città "da concludere entro la fine dell'anno". E che potrebbero essere subito finanziati. E' quanto emerso nel corso del confronto organizzato da Anci, Città metropolitana e Città di Torino tra il vicepresidente della commissione Europea, Raffaele Fitto e, il vicepresidente dell’Anci, Stefano Lo Russo.

Le priorità

Le sette priorità? Edilizia scolastica, emergenza abitativa, welfare, infrastrutture, rigenerazione urbana e periferie, valorizzazione territoriale e transizione ecologica (tutela idrogeologica ed efficientamento energetico). Tutte riunite all'interno di una Agenda, con all'interno proposte e priorità per una Politica di Coesione. Tra le richieste dei sindaci, l’assegnazione diretta delle risorse della Politica di Coesione a Città e Comuni, evitando intermediazioni istituzionali e semplificazioni nelle procedure di attuazione dei progetti in tutte le fasi con particolare riferimento ad autorizzazioni, appalti, rendicontazione e monitoraggio.

"Noi lavoreremo per l'Agenda europea delle Città - ha precisato Fitto -, e l'incontro di oggi, con l'Anci, è stata un'occasione importante per ascoltare suggerimenti importanti per il lavoro che metteremo insieme nei prossimi mesi". Agenza indispensabile per ridisegnare il ruolo delle città e per mettere in sindaci al centro del programma europeo di domani. "La nostra priorità, per ridisegnare il ruolo delle città" ha rincarato Fitto. "Da Torino parte - ha aggiunto Lo Russo -, un contributo di contenuti per creare un'Europa coesa, competitiva, all'interno di uno scenario internazionale che cambia molto velocemente e che deve riprogrammare con flessibilità gli strumenti di sviluppo. Da qui la consegna, al vicepresidente Fitto, di un documento analitico, pattuito con i sindaci presenti, per valorizzare e ridefinire la dimensione dell'Italia e del nostro Continente che può e deve giocare una partita in questo scenario internazionale da assoluto protagonista".

Il punto sul Pnrr

Per quanto concerne la città di Torino sono 337 i cantieri avviati praticamente (il 100%) grazie a 400 milioni di euro di fondi Pnrr. Con la speranza di riuscire a reperire altri fondi per completare i lavori della linea 1 verso Cascine Vica e della linea 2 della metropolitana, con il prolungamento del tracciato verso il Politecnico. Come? Magari usando i soldi in avanzo degli altri comuni. A tal proposito, per i Comuni, l’85% degli interventi  è già stato avviato. Le Regioni sono al 72% mentre le grandi imprese pubbliche come Rfi, Anas e Gse sono al 59%. Una risultato che li spinge candidarsi a gestire e investire nuove risorse nei futuri programmi di investimento.

Senza dimenticare il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, un tesoretto da 77,9 miliardi di euro europei che terrà banco fino al 2027.

No al riarmo

Sul capitolo riarmo il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, è stato chiaro spiegando come “I fondi di coesione non dovranno essere usati per il riarmo”.

 

Philippe Versienti

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