Dal suolo dove scorrono le ruote delle auto al cielo dove sfrecciano i veicoli dell'aerospazio: il Piemonte si sta trasformando, dal punto di vista industriale, ma sembra avere le idee chiare. Dei cambiamenti in corso e dei punti di forza della Regione ne ha parlato l'assessore alle Attività Produttive e all’Internazionalizzazione, Andrea Tronzano, ai microfoni di "Podcast a Domicilio", toccando il problema dei dazi di Trump fino ai progetti Vehicle Valley e Business Forum Arabia Saudita Torino, passando per la mappatura delle aree produttive disponibili e il settore in crescita dei semiconduttori.
I dazi imposti dagli Stati Uniti sono certamente un problema, ma Tronzano non è negativo sulla loro durata e sul loro effetto sull'industria piemontese. "La qualità dei prodotti italiani, e piemontesi in particolare, non deve subire concorrenze - ha spiegato - Certamente possono creare un po' di turbolenza ma alla fine penso che la strategia del presidente Trump non possa durare a lungo, rischierebbe di annichilire anche la loro economia e non solo quella europea, e probabilmente da parte degli Stati Uniti c'è anche una sottovalutazione dell'Europa. Se rispondiamo in maniera compatta e la missione della Meloni andrà a buon fine, sono certo che riusciremo a trovare una quadra. Faremo una missione in Michigan prossimamente, dove andremo a parlare di auto e non solo, e poi anche a Singapore. Da una parte cerchiamo nuovi mercati e dall'altra non possiamo fare a meno dell'America: ponti e non rotture".
Se si pensa all'industria piemontese non si può non citare l'automotive, ma ci sono altri settori in forte sviluppo e su cui la Regione punta forte. "Il settore dei semiconduttori nel Nordreno-Vestfalia fa 100 mila occupati - ha raccontato Tronzano - durante il periodo del covid ho compreso quanto la filiera della microelettronica fosse sviluppata. Abbiamo due caratteristiche tecniche che non possono esserci rubate: l'acqua e la terra stabile, non ci sono terremoti. Poi abbiamo tre grandi imprese: SPEA, Vishay e MEMC e in più Aixtron che è venuta a investire in Piemonte, poi tutte le micro e medie imprese attorno che procurano tantissime occasioni di lavoro e business. L'Europa sta investendo parecchio, vuole passare dal 10 al 20% del mercato mondiale nel giro di 7 anni, noi siamo pronti a recepire questi fondi e sviluppare le nostre imprese".
L'aerospazio è sicuramente un altro settore già molto forte sul territorio, ma che acquisirà ancora più importanza: "A livello di occupazione, l'aerospazio ha fatto +15 mila occupati negli ultimi due anni in Piemonte. Sul numero di pezzi l'aerospazio non avrà mai il numero dell'auto, sicuramente l'auto deve rimanere centrale. Ma l'aerospazio può essere anche una fucina di trasmissione ingegneristica. Se il centro ricerche Fiat chiude ma abbiamo il centro ricerche di Leonardo o Thales, gli ingegneri che erano qui possono andare di là, tant'è che non li trovano. L'aerospazio fa molti meno pezzi ma coinvolge tante persone e imprese".
Secondo Tronzano serve però anche un cambio di mentalità riguardo il ruolo della difesa e l'energia, della quale ci sarà sempre più bisogno e che andrà ricercata in altri modi. "Se abbiamo bisogno di energia per il futuro - ha dichiarato - occorre in nucleare: è un'esigenza che prevede un dibattito pubblico, bisogna cercare di superare ostacoli e retaggi mentali e culturali che ci sono rispetto a Chernobyl. Per quanto riguarda l'aerospazio, parlare di sicurezza significa anche la protezione civile: quando mandi un satellite in orbita questo consente di verificare anche gli incendi, riesce a misurare la porzione di terreno che ha più bisogno di acqua o fertilizzanti. Dallo spazio discendono tantissime cose, poi dentro c'è anche la parte della difesa che ci permette di evitare che altri ci prevarichino. Il discorso della difesa e della città della guerra è sminuente e non è la realtà, perché quel settore è molto piccolo rispetto a un grande mare magnum di iniziative".
Segui l'intervista completa su DixTV: