Con il recente passaggio in Gazzetta Ufficiale il decreto sicurezza è diventato legge. Tra gli aspetti contestati, a Roma come a Palazzo Lascaris, sugli effetti che avrà il nuovo Dl, c’è la preoccupazione per il comparto della coltivazione della canapa industriale che a livello nazionale cuba 2 miliardi di euro e dà lavoro a oltre 20 mila addetti.
In Piemonte si concentra circa il 10% del mercato nazionale. E ora si teme per la chiusura delle aziende che hanno investito in questo tipo di prodotto. Un problema posto in sede di consiglio regionale dalla consigliera Valentina Cera (Avs) e Sarah Disabato (M5S).
“Sono gli effetti nefasti del decreto sicurezza - ha detto Valentina Cera - verranno colpite numerose imprese piemontesi che hanno investito in questa attività grazie anche a fondi regionali. Si tratta di una norma sproporzionata in contrasto con la libera circolazione delle merci, il libero mercato e che penalizza un settore legale.”
La consigliera di Alleanza Verdi Sinistra ha chiesto il coinvolgimento delle parti datoriali come Confagricoltura e Coldiretti per trovare una risoluzione. Mentre la richiesta, rivolta alla Regione, è quella di individuare azioni per salvaguardare queste attività.
“Imprenditori e lavoratori trattati come trafficanti di droga - ha poi aggiunto la consigliera pentastellata Sarah Disabato - tutta propaganda che parla alla pancia degli elettori fatta da un governo che è ignorante in materia. "
"La propaganda fatta sugli stipendi della gente non paga - ha aggiunto Disabato - Non si può non ascoltare chi oggi si ritrova con i magazzini pieni e non sa cosa fare. Chiedo al presidente Cirio cosa si intende fare per tutelare i lavoratori e capire quali misure verranno messe in campo dalla Regione. Abbiamo il dovere di difendere queste realtà".
In risposta è intervenuto l’assessore ai Rapporti con il Consiglio Regionale Gian Luca Vignale che ha chiarito come le restrizioni siano attive solo su chi coltiva infiorescenze.
“Il Dl non impone limiti alle coltivazioni di cannabis sativa - ha spiegato Vignale - che è autorizzata in quanto prodotto in ridotto contenuto di Thc. Così come l’utilizzo della restante pianta destinata a tessuti e a produzione di materiali per la bioedilizia."