"Questo pomeriggio ho accompagnato l’attivista per i diritti umani Patrick Zaki in un sopralluogo all’interno del Ferrante Aporti di Torino. Abbiano incontrato i ragazzi detenuti, la maggior parte stranieri, parecchi suoi connazionali, per portare loro una speranza di un futuro diverso", ha dichiarato Valentina Cera Consigliera regionale AVS.
Il 90% dei ragazzi detenuti sono di origine straniera e non hanno visto nessuna altra strada per sopravvivere, per sostentarsi, se non delinquere. Non c’è da nascondere che questo accada a causa delle leggi italiane sull’immigrazione, ingiuste e discriminatorie. Patrick Zaki ha raccontato la sua esperienza diretta e li ha esortati ad afferrare ogni seppur minima opportunità che trovano per cambiare strada, per riscattarsi, per costruirsi un futuro diverso. Lui che ha fatto esperienza di carcere duro in Egitto e che conosce la sofferenza psicologica della privazione della libertà, ha cercato di portare all’interno del minorile una speranza per ragazzi che spesso non ne hanno alcuna.
"La maggior parte di loro deve scontare pene brevi per reati lievi, e quando uscirà da qui, se privi di documenti, potrebbe finire dentro le gabbie del CPR, proseguendo la propria vita in condizioni disumane e degradanti. Altri sono minori stranieri non accompagnati che non hanno nessuno ad occuparsi di loro, per i quali il percorso di accoglienza semplicemente non è esistito", ha aggiunto Valentina Cera.
"Se recidivi, alcuni rischiano di finire in carcere con gli adulti e frequentare quindi i corsi avanzati di scuola del crimine, vanificando tutti gli sforzi educativi e di formazione che il minorile di Torino prova a mettere in campo, non senza grandi difficoltà. Il direttore, che ringraziamo per la disponibilità, ha descritto a Patrick il penitenziario minorile come un “pronto soccorso educativo”. La Regione Piemonte dovrebbe investire molto di più nei percorsi di formazione professionale dedicati a questi ragazzi che spesso non hanno nemmeno il tempo materiale per conseguire le certificazioni spendibili nel mondo del lavoro. Perdendo così ogni possibilità di reinserimento in società", ha detto ancora l'esponente di AVS.
"Rispetto a quando è scoppiata la protesta la scorsa estate i numeri del sovraffollamento sono diminuiti, ora bisogna cercare di fare in modo che i percorsi per far cambiare strada a questi ragazzi e per restituire loro una speranza nel futuro, non si interrompano bruscamente. Queste giovani vite non possono continuare a valere meno di quelle degli altri per il nostro Paese: c’è da cambiare completamente l’impianto normativo sull’immigrazione, bisogna occuparsi delle condizioni di vita in carcere, bisogna costruire accoglienza ed integrazione per svuotare il minorile e costruire una società in cui le giovani vite, indipendentemente da dove siano nate, trovino speranza per il futuro".
"Continueremo a batterci per questo, nonostante il razzismo istituzionalizzato, la volontà discriminatoria e la crudeltà siano le cifre di questo governo nazionale e regionale - ha concluso Valentina Cera - Non staremo zitte e zitti e proseguiamo la nostra lotta fuori e dentro le Istituzioni democratiche, con alleati preziosi su cui contare come Patrick Zaki".