Nichelino-Stupinigi-Vinovo | 14 aprile 2025, 20:48

Lupo abbandonato a Torino, Fiodor Verzola rilancia la misura del Daspo Cinofilo

L'assessore alle Politiche animaliste di Nichelino: “Quanto accaduto è una vergogna. Urgono azioni preventive e punitive immediate"

Immagine di archivio di una cane abbandonato e legato alla catena

Immagine di archivio di una cane abbandonato e legato alla catena

Quello che è accaduto a Torino, con un cane lupo cecoslovacco abbandonato per mesi su un terrazzo tra sporcizia, rifiuti e solitudine, è l’ennesimo atto di una violenza silenziosa che troppo spesso resta impunita.” Lo dichiara Fiodor Verzola, assessore alla tutela dei diritti degli animali del Comune di Nichelino, promotore della proposta del Daspo Cinofilo.

Il Daspo Cinofilo è una misura già approvata in Consiglio Comunale a Nichelino, Collegno e Moncalieri, che prevede il divieto di detenzione di animali per chi si è macchiato di reati legati a maltrattamento, abbandono o incuria grave.

Chi maltratta un cane non può continuare a detenerne altri. Chi riduce un essere senziente alla fame e all’isolamento deve essere inibito dal reiterare questa violenza. Le autorità devono intervenire con urgenza, ma serve anche una visione più ampia: serve una legge nazionale che istituisca il Daspo per chi commette reati contro gli animali.”

Verzola sottolinea che il caso di Torino “dimostra quanto siano insufficienti i controlli e quanto le tutele restino spesso sulla carta. Le denunce dei residenti non hanno prodotto alcun intervento risolutivo. Non è più accettabile. Servono strumenti normativi chiari, incisivi e preventivi.”

L’assessore rilancia quindi un appello al legislatore nazionale: “Il tempo dei rinvii è finito. È ora che lo Stato riconosca che la violenza contro gli animali è un indicatore diretto della fragilità del nostro patto civile. Il Daspo Cinofilo è uno strumento di civiltà, e va approvato su scala nazionale”.

m.d.m.

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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