Circa 200 fra medici e infermieri dell’emergenza-urgenza da tutto il Piemonte e la Valle D’Aosta si sono incontrati venerdì 11 aprile all’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano per l’annuale congresso interregionale di Simeu, la Società scientifica italiana di riferimento per il settore. Ha aperto i lavori Adriana Boccuzzi, segretario regionale SIMEU e Direttore della Medicina di Emergenza-Urgenza del San Luigi Gonzaga, insieme a Davide Minniti, Direttore Generale del San Luigi. Ha portato un saluto anche Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte.
Molti i temi affrontati durante i lavori del congresso, che ha registrato la più alta partecipazione di sempre tra gli infermieri: Simeu è fra le poche società scientifiche nazionali che annoverano fra gli iscritti sia i medici che gli infermieri della specialità.
Il programma scientifico ha visto in apertura l’intervento di Guido Bertolini dell’Istituto di Ricerca Mario Negri che ha offerto una panoramica sui numerosi studi sulla valutazione della qualità dell’assistenza in terapia sub-intensiva e in pronto soccorso nei quali sono coinvolte in maniera significativa numerose strutture di medicina d’emergenza-urgenza piemontesi.
Sono stati trattati nelle diverse sessioni i più rilevanti temi clinici, a cominciare dalla gestione del trauma cranico minore, con lo scopo di uniformare l’operatività nei Dea regionali sulle diverse casistiche.
Si è parlato molto di multidisciplinarietà, con il coinvolgimento di tutti gli specialisti che ruotano in pronto soccorso affiancando il medico d’emergenza, e del funzionamento di tutta la “filiera” dell’emergenza sanitaria, dal territorio extraospedaliero, all’accesso in pronto soccorso, con l’iter di stabilizzazione, fino all’eventuale ricovero in reparto, quando il problema di salute del paziente non è stato risolto in DEA.
Per concludere, si è discusso della nuova figura dell’infermiere di processo all’interno dei pronto soccorso e delle attività e delle competenze infermieristiche in terapia subintensiva, uno degli ambiti di maggior sviluppo dell’emergenza-urgenza, dove trova risposta il paziente complesso che ha bisogno di un percorso di cura di intensità superiore rispetto al ricovero in un reparto di degenza ordinario.