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Attualità | 11 aprile 2025, 13:43

Torino riscopre la memoria al femminile: cresce il numero di strade dedicate a donne e figure storiche

Il dato emerge da una ricerca congiunta del Politecnico e dell’Università di Torino. I risultati completi presentati al Salone del Libro

A Torino cresce il numero di strade dedicate a donne e figure storiche

A Torino cresce il numero di strade dedicate a donne e figure storiche

A Torino aumentano le strade intitolate a figure femminili, mentre il quartiere più famoso sembra essere Crocetta. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dal progetto "Strada per strada, Torino e la sua memoria", frutto della collaborazione tra il Politecnico e l’Università di Torino, nato con l’obiettivo di riscoprire la storia e il significato delle denominazioni toponomastiche torinesi.

L’idea è partita dal professor Luca Davico, docente di sociologia urbana al Politecnico di Torino, insieme al professor Francesco Fiermonti e alla ricercatrice Sara Racca. Avviato nel 2024, il progetto si è concentrato su un'analisi approfondita delle intitolazioni a carattere politico, cercando di far emergere la dimensione storica e simbolica delle scelte compiute nel tempo.

Come si è sviluppato il progetto?

Lo studio ha preso il via con l’analisi della documentazione fornita dagli uffici toponomastici e si è arricchito grazie alle interviste con i membri della commissione dedicata. Terminata la fase di raccolta dati, i ricercatori hanno pensato a come restituire i risultati alla cittadinanza. La prima occasione sarà il Salone del Libro di Torino, dove verrà presentato un volume che raccoglie i principali esiti della ricerca.

"Le intitolazioni sono spesso frutto di processi complessi, ed è un peccato che la storia e il lavoro dietro queste scelte restino sconosciuti alle nuove generazioni - ha spiegato il professor Davico -. Il nostro progetto vuole proprio diffondere questa memoria collettiva, soprattutto tra i più giovani, usando linguaggi e strumenti diversi".

Tra i dati più significativi della ricerca emergono: l'intitolazione più antica attribuita a via XX Settembre, risalente al 1871. Seguono le denominazioni ispirate a località piemontesi e valdostane, poi ai protagonisti del Risorgimento e della Resistenza, e in terza posizione gli eroi della Prima guerra mondiale.

La ricerca, oltre ai dati storici, ha saputo trovare due aspetti caratteristici del ventunesimo secolo: le intitolazioni a donne sono un fenomeno recente, concentrato soprattutto nell’ultimo decennio. Inoltre, le amministrazioni preferiscono sempre più dedicare e intitolare aree verdi, piazze e percorsi ciclopedonali, rispetto a vie e corsi.

Dopo il libro, i ricercatori puntano al sito web

Dopo il libro, il gruppo di ricerca ha in mente un sito web pensato per le nuove generazioni, come strumento interattivo e divulgativo. Il portale ospiterà una mappa dettagliata della città, mostrando così tutti i dati raccolti. Lo step successivo sarà di accompagnare le strade e la mappa, da foto e didascalie esplicative, per trasformare la toponomastica in un viaggio immersivo nella memoria urbana.

"Durante il progetto abbiamo trovato grande entusiasmo anche da parte degli assessorati - ha commentato il professore Firmonte –. Nonostante alcune difficoltà tecniche, l’obiettivo è stato sempre quello di rendere i dati fruibili in modo digitale e interattivo. Il sito web conterrà una mappa navigabile che permetterà di esplorare le intitolazioni in base a interessi specifici. Abbiamo scelto le mappe perché, più dei grafici, aiutano a comprendere visivamente i dati. Ci piacerebbe evolvere ulteriormente questo strumento, magari aggiungendo volti e descrizioni alle figure commemorative".

"Siamo stati entusiasti fin da subito del progetto - ha sottolineato l'assessore con delega alla Toponomastica, Francesco Tresso -, perché la città comunica anche attraverso la sua toponomastica, oltre che con l’arredo urbano e le alberate. Questo percorso racconta l’evoluzione di Torino, e potrà essere utile non solo alla ricerca accademica, ma anche al turismo e ad altri settori. È un’occasione preziosa per riflettere su come la città si racconta e si rappresenta".

Crocetta: il quartiere più rappresentativo

"La mia parte di ricerca si è concentrata su aspetti sociali più che politici - ha raccontato Racca -. Ho indagato come i torinesi percepiscono i confini e i nomi dei quartieri, attraverso un questionario online che ha raccolto oltre 750 risposte. Ne è emerso che il quartiere più rappresentativo è la Crocetta. Interessante anche il fatto che molti cittadini utilizzino comunemente termini che ufficialmente non esistono, come "zona precollinare" o "la Spina"".
 

Marco D’Agostino

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