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Economia e lavoro | 10 aprile 2025, 11:13

Amianto in Marina Militare: condanna del Ministero della Difesa al risarcimento dei danni di oltre 1 milione di euro per un militare deceduto per mesotelioma

La sentenza del Tribunale Civile di Roma di condanna del Ministero della Difesa al risarcimento dei danni subiti dai familiari, per la morte del Sottocapo Crisci Clemente, è definitiva.

Amianto in Marina Militare: condanna del Ministero della Difesa al risarcimento dei danni di oltre 1 milione di euro per un militare deceduto per mesotelioma

La sentenza del Tribunale Civile di Roma di condanna del Ministero della Difesa al risarcimento dei danni subiti dai familiari, per la morte del Sottocapo Crisci Clemente, è definitiva. Il militare è deceduto in data 19.08.2015 per mesotelioma pleurico, provocato dall’esposizione ad amianto subita in Marina Militare. Il Tribunale capitolino ha condannato il Ministero della Difesa al risarcimento di oltre 1 milione di euro, in favore delle due orfane e della vedova, per la morte del loro congiunto, Sottocapo nocchiere della Marina Militare, Crisci Clemente.

L’esposizione professionale di Crisci Clemente e la vittoria giudiziale

Il militare, di origine casertane, ha prestato servizio in Marina Militare, dal 18.08.1966 al 29.01.1971, ed è stato imbarcato in diverse unità navali di vecchia generazione, rimanendo esposto ad elevate e non cautelate concentrazioni di amianto, che hanno causato l’insorgenza del mesotelioma pleurico, diagnosticato nel 2014.

Il SC.NP. Crisci Clemente, dopo aver ricevuto la diagnosi e prognosi infausta, nella primavera del 2014 ha chiesto il riconoscimento della causa di servizio e il riconoscimento dello status di “equiparato a vittima del dovere”, con i relativi benefici di legge.

Solo dopo la morte del militare, nel 2018, la Commissione Medica Ospedaliera del Ministero ha riconosciuto la causa di servizio. Successivamente, nel 2019, anche il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio ha confermato la causa di servizio del militare defunto e lo svolgimento dell’attività di servizio in particolari condizioni ambientali ed operative di missione e a bordo delle unità navali, in cui è stato utilizzato amianto, per di più senza restrizioni.

Il Sottocapo nocchiere Crisci Clemente, nel corso dei cinque anni di servizio, ha respirato fibre e polveri di amianto, 24 ore al giorno. Infatti, le fibre cancerogene erano presenti non solo nei locali motori, ma anche nei corridoi, nei rivestimenti delle condotte di scarico e negli ambienti di vita a bordo. Un ambiente estremamente pericoloso per la salute, di cui all’epoca il militare non era consapevole, non essendo stato informato e formato di tale rischio. Inoltre, nonostante fosse ben nota in quei tempi la pericolosità della fibra killer, il militare non era stato dotato di strumenti di protezione individuale.

“Ricordo ancora oggi Crisci Clemente gravemente malato. Era molto scettico nella possibilità di ottenere il riconoscimento contro il Ministero della Difesa. Si riteneva tradito come uomo, cittadino e militare, essendo consapevole di dover morire. Ricordo un’ultima telefonata prima della sua morte. La voce lasciava trasparire la fame d’aria e d’ossigeno. Dopo la sua morte, in un’assemblea di vittime dell’amianto, che si è tenuta a Napoli il 14.02.2016, intervennero anche la vedova ed una delle orfane. Ricordo il loro sconforto, la loro tristezza e anche la loro disperazione. Eravamo impotenti davanti a questa morte e anche al colosso dello Stato e della Marina Militare, che all’epoca non avevano ancora riconosciuto il diritto. Ora abbiamo ottenuto una sentenza passato in giudicato. Questo non restituirà la vita a Crisci Clemente, né lo restituirà ai loro familiari, tuttavia è un importante punto di svolta perché imporrà la definitiva bonifica delle navi della marina dall’amianto e quindi salveremo vite umane”, ha affermato l’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, nonché legale dei familiari Crisci. 

ONA, Osservatorio Vittime del Dovere, Accademia della Legalità e Folgore ancora uniti contro l’amianto

L’Avv. Ezio Bonanni porta avanti la sua battaglia legale a supporto del lavoratori-soldati che sono malati a causa della presenza dell’amianto, così come per coloro che hanno subìto gli effetti dannosi e letali dell’uranio impoverito, soprattutto nelle missioni all’estero in particolari condizioni operative e ambientali. Al fine di proseguire la campagna di sensibilizzazione l’ONA APS, con l’Osservatorio Vittime del Dovere, Accademia della Legalità e i paracadutisti della Folgore si riuniscono per una seconda sessione a Frascati nella Sala Granduca di York il 12 aprile 2025 alle 16.30. Il focus è sulla tutela della salute e legale per tutte le vittime del dovere, in guerra e in pace, ribadendo i principi cardine delle tre associazioni. Presente oltre alla Dott.ssa Paola Vegliantei, presidente dell’Accademia della Legalità, anche il Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, testimone della sua stessa esperienza come paracadutista, ma anche come militare colpito da diverse infermità a causa della contaminazione di molteplici cancerogeni nel corso delle missioni a cui ha partecipato. Tra gli altri, anche la Dott.ssa Melissa Trombetta, criminologa esperta in crimine ambientale, nonché collaboratrice di ONA APS. A presiedere l’evento Gilberto Montebello, presidente ANPd'I Colline Romane. L’incontro sposa i principi dettati anche dal Comitato Nazionale Italiano Fair Play, in quanto anche lo stesso presidente Ruggero Alcanterini sostiene in modo forte l’iniziativa di tutela della salute e dell’ambiente, anche nell’ambito militare, esportando il fair play anche oltre la sfera sportiva.

L’Avv. Ezio Bonanni, in qualità di presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, dell’Osservatorio Vittime del Dovere APS, e anche quale componente del Consiglio Direttivo Nazionale del CNIFP, è impegnato nella tutela delle vittime e dei loro familiari e insieme all’associazione offre anche tutela medica e legale attraverso la consulenza tramite il numero verde 800 034 294

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