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Cultura e spettacoli | 10 aprile 2025, 21:03

Karla Sofía Gascón apre il Lovers Film Festival: “A Torino ho trovato tante persone meravigliose. L’Italia è la mia seconda casa”

La star di Emilia Pérez è la madrina della rassegna che per la 40esima edizione durerà fino al 17 aprile. La direttrice Vladimir Luxuria: "Sopravviveremo anche all'omotransfobia. Possono toglierci i diritti, ma mai il sorriso"

Inaugurata l'edizione 2025 del Lovers Film Festival

Inaugurata l'edizione 2025 del Lovers Film Festival

Karla Sofía Gascón, la star di Emilia Pérez, è la madrina che apre la 40esima edizione del Lovers Film Festival

Emilia Peréz è un film di culto. Quando hai una voce che può aiutare gli altri, devi usarla per quelli che non ce l’hanno. In tutti i posti in cui sono stata ho fatto discorsi che potessero aiutare”. 

"A Torino tante persone meravigliose"

Per Gascón non è la prima volta a Torino, ma questa sarà la prima occasione in cui visitare la città e il Museo del Cinema: “Ho lavorato a Milano per Canale 5 negli anni ‘90. Per me l’Italia è uno dei paesi più importanti. Qui ho tanti amici, ho trovato in questa tappa tante persone meravigliose. È come un ritorno a un Paese che amo con tutta la mia anima”. 

L’attrice ha portato tutta la sua energia per l’apertura del Festival che durerà fino al 17 aprile. 

La verità è che essere un’attrice è il mestiere più bello del mondo. Quando recito do l’anima e il mio essere a qualcosa che non ce l’ha. Cerco di entrare in qualcosa che non sono. È stato bello interpretare un personaggio così lontano da me - spiega parlando di Emilia Pérez - Quando hai l’opportunità di entrare in un mondo che non è il tuo, puoi imparare quello che il personaggio ha dentro”. 

Emilia Peréz aveva trionfato ai Golden Globes ma non aveva trionfato agli Oscar. “Mi è spiaciuto perché si è persa un’occasione per parlare di persone trans nell’epoca Trump agli Oscar” commenta la direttrice del festival Vladimir Luxuria

La vita è così. È un momento davvero pericoloso, che mette in pericolo i diritti di tutti, non solo quelli della comunità Lgbtq+. Sono colpite le persone che fanno più difficoltà a difendersi” conclude Gascón.

Il rapporto tra genitori e figli

Mia figlia - aggiunge l’attrice - è la persona più importante al mondo. Ho la responsabilità di non metterle stupide idee nella testa. Il problema non è dei figli, ma sono gli adulti che mettono i messaggi sbagliati in testa ai bambini”.

 

Chatrian: "La sala cinematografica è l’esempio più forte di comunità"

"Ho seguito il Festival da quando si chiamava Da Sodoma a Gomorra, la sua anima non è cambiata: farci scoprire il nostro essere umani nel mondo, che vuol dire essere insieme, rispettando le differenze. Questo è quello che credo i film volessero dirmi allora da studente e oggi da direttore. La sala cinematografica è l’esempio più forte di comunità" commenta il neo direttore del Museo del Cinema, Carlo Chatrian. 

Luxuria: "Possono toglierci i diritti, ma mai il sorriso" 

"Quarant’anni fa, nel 1985, avevo vent’anni. Furono gli anni in cui cominciai la mia militanza - aggiunge la direttrice Luxuria -. Erano anni di emergenza per l'AIDS. 

Noi siamo sopravvissuti a questo male ma con la stessa forza che ci ha sempre contraddistinti sopravviveremo anche al virus dell’omotransfobia. Una malattia che colpisce il cuore dell’Europa e dell’America. E lo faremo con il sorriso, perché possono toglierci i diritti, ma non ci toglieranno mai il sorriso. Il 1985 quando è nato il festival è stato l’anno in cui siamo riusciti a emergere da questa emergenza anche attraverso la cultura. Con film grazie a Philadelphia. 

 

 

Chiara Gallo

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