Sabato 12 aprile, a partire dalle ore 15, il cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino, presiederà il rito di consacrazione della nuova chiesa succursale di La Loggia dedicata alla vergine Maria con il titolo di Mater Amabilis in via Po angolo vicolo Bormida. Il rito culminerà con la celebrazione della Messa.
Progettata dell’architetto Aimaro Oreglia d’Isola e dai collaboratori dello studio Isolarchitetti, la nuova chiesa ha una capienza di 240 posti a servizio di una porzione di territorio che negli ultimi decenni ha visto un forte incremento di popolazione. L’ampio sottochiesa si offre come luogo di servizio e accoglienza per la Comunità ed in particolare per i giovani.
Fin dal 2006, in occasione dalla visita pastorale dell’allora arcivescovo Severino Poletto, la parrocchia La Loggia aveva espresso il bisogno di realizzare una nuova chiesa. Nel 2016, in accordo con la Diocesi di Torino, decise di edificare il luogo di culto in luogo della precedente succursale «Mater Amabilis», un fabbricato costruito negli anni Sessanta ed in precarie condizioni.
Molta attenzione è stata posta agli aspetti ambientali ed energetici: l’ edificio è in classe energetica A e non utilizza combustibili fossili. La chiesa è stata edificata dalla ditta Malabaila & Arduino di Villafranca d’Asti. L’intervento è stato sostenuto realizzato grazie al contributo della CEI e della Arcidiocesi di Torino.
Gli arredi liturgici e la Madonna di La Loggia. I poli liturgici, la scultura del Cristo Crocefisso, il fonte battesimale e le vetrate sono state realizzate dall’artista Luisa Valentini, in collaborazione con Anita Blecic e Titti Garelli. All’interno della chiesa trova collocazione un bene prezioso per La Loggia: la statua della Madonna con bambino, denominata Madonna de La Loggia, o della Pace, di Leonardo Bistolfi.
Segno di speranza. La consacrazione della nuova chiesa rappresenta quasi un unicum a livello nazionale per l’anno in corso. "In questo periodo di difficoltà e durezza del vivere – spiegano in parrocchia - consideriamo questa opera un segno di speranza e di fiducia; un invito alla corresponsabilità e partecipazione attiva; uno stimolo per una più feconda riscoperta di appartenenza e di cittadinanza civile e religiosa ed una ulteriore promozione e qualificazione dell'intero territorio, con positivi e concreti benefici".