Posata la prima pietra sul percorso che vuole, entro giugno, portare all’approvazione di una legge regionale speciale per snellire la burocrazia e ridurre i tempi sulle varianti dei piani regolatori. Un modo per non farsi sfuggire i finanziamenti europei che, da quei ai prossimi cinque anni, sono in scadenza.
Dal 2026 con l’ultimatum sui fondi Pnrr, passando per i fondi di coesione, come il Fesr, la cui programmazione guarda al 2027 e con la rendicontazione che si svilupperà ancora fino al 2029: il tempo stringe mentre milestone e target rischiano di rimanere incagliati nel mare magnum delle lungaggini burocratiche derivate da una legge regionale che esiste dal 1977, con ultimo aggiornamento al 2018.
Con queste motivazioni la giunta Cirio ha riunito oggi il primo tavolo di lavoro che vede da una parte i due assessorati competenti Urbanistica (Marco Gallo) e agli Enti Locali (Enrico Bussalino) e dall’altra i presidenti di commissione sulla Pianificazione Territoriale (Mauro Fava) e Programmazione (Roberto Ravello).
A farsi portavoce della misura lo stesso presidente della Regione Alberto Cirio che ha spiegato come le richieste per un intervento di snellimento siano arrivate dalle stesse imprese che beneficiano di questi stanziamenti, così come dai rappresentanti dei comuni piemontesi, dai più piccoli alla metropoli.
“Siamo riusciti a portare tante risorse in Piemonte per fare scuole, ospedali o per ampliamenti aziendali - ha spiegato a margine il governatore del Piemonte - Spesso però i lacci della burocrazia e i tempi per le varianti dei piani regolatori frenano questo percorso. Questa legge speciale dimezzerà per cinque anni fino al 2030 tutti i termini per le approvazioni delle varianti agli strumenti urbanistici. Così quando devi ampliare un capannone, devi fare una scuola o un ospedale o ristrutturare un’attività produttiva i tempi dell’approvazione del tuo progetto vengono dimezzati. Ma soprattutto non perdiamo risorse europee."
La legge speciale, se approvata, sarà valida fino al 31 dicembre 2030 per collegarsi a tutte le scadenze previste dalle linee di finanziamento europeo. Uno strumento a cui potranno accedere tutti i comuni piemontesi che hanno necessità di ottenere il processo di semplificazione. A fianco della legge speciale anche uno strumento di supporto di un milione di euro all’anno per i piccoli comuni che hanno bisogno di supporto sui costi delle variazioni.
“Con questo intervento della Regione - sostiene Enrico Bussalino, assessore regionale agli Enti Locali - i comuni più grandi beneficeranno della sburocratizzazione, mentre i più piccoli potranno anche ottenere un contributo fondamentale per poter fare degli investimenti”.
“Le varianti strutturali e le varianti semplificate - ha spiegato l’assessore all'Urbanistica Marco Gallo - sono degli strumenti molto impegnativi per i comuni. Con questa legge andiamo incontro alle amministrazioni comunali che possono portare a termine dei risultati fondamentali per il territorio e lo sviluppo del nostro Piemonte. Parallelamente portiamo avanti la revisione della legge 56 (sulla tutela e uso del suolo ndr), in coerenza con le esigenze attuali”.
Ora parte la corsa per l’approvazione della legge. Il 7 maggio saranno convocati tutti i presidenti e vicepresidenti di commissione per illustrare il disegno di legge, a metà maggio il via libera della giunta poi verrà discussa in consiglio regionale.
“Auspichiamo che entro giugno si arrivi all’ok definitivo”, è l’augurio di Cirio presente al tavolo oggi al tavolo con Davide Nicco, il presidente del Consiglio regionale, la sede dove avverrà nelle prossime settimane la (veloce) discussione per legge sulla semplificazione urbanistica.
“Tutti i comuni piemontesi avranno un’agevolazione - ha aggiunto il presidente del consigliere regionale Davide Nicco - un’ottima legge che speriamo di approvare in fretta”.