Bèn Dàn è l’episodio esteso della seconda serie Gangs of Milano. Un director’s cut da 70 minuti totalmente girato a Torino come la maggior parte delle riprese della serie che andrà in onda su Sky Cinema venerdì e domenica. Il sesto episodio della serie vedrà una proiezione speciale questa sera all’Ideal Cinema di Torino. La serie è stata prodotto anche grazie al sostegno di Film Commission Torino Piemonte.
Protagonista dell’episodio verticale è, Salmo, nei panni di Snake che si è lasciato tutto alle spalle cancellando la sua vecchia identità. Il richiamo di quella vendetta che non è finora riuscito ad avere tuttavia è ancora troppo forte e un incontro imprevisto lo porterà a mettere di nuovo tutto in discussione. Nel cast anche Elisa Wong e Alessandro Borghi.
“Si tratta di un racconto universale anche per chi non conosce la serie - spiegano il regista Ciro Visco e lo sceneggiatore Paolo Vari -. Chi invece segue la serie potrà vedere una tridimensionalità del personaggio che prima non era possibile dare”.
La troupe di Gangs of Milano è restata a Torino a girare per 32 settimane tra il 2023 e il 2024, trasformando così il capoluogo sabaudo in quello lombardo. “Non era solo una questione di budget, ma anche di professionalità - precisa Visco che in Piemonte aveva già lavorato come assistente aggiunto di Elisa di Rivombrosa -. Mi era già capitato di lavorare bene a Torino e quando è stata un’opzione ho sposato subito l’idea. Mi piaceva l’idea di tornare in un contesto lavorativo di professionalità creative, buona parte della troupe infatti è torinese. Anche a livello ricettivo Torino ha grandi capacità, abbiamo potuto far stare la troupe anche per lunghi periodi, non è una cosa facilissima”.
Non è la prima volta che la città veste i panni di altri luoghi, come era capitato per Fast X che ha trasformato Torino in Roma. “Torino si adatta perfettamente a tutto. Ormai a livello è il terzo polo cinematografico insieme a Roma e Napoli. Qui ho potuto realizzare gli inseguimenti in auto, cosa che in altre città puoi fare solo in periferia. Qui li ho girati in zone centrali della città”.
Sono un centinaio in tutti i luoghi scelti dalla troupe per le riprese. Per il sesto episodio, in particolare, si è scelto di girare per nove giorni in via XX settembre, negli spazi dell’ex Inps. “Cercavamo un ambiente in cui potevamo girare in cronologia, grazie ai ponteggi esterni abbiamo reso questo spazio nero un vero e proprio teatro di posa. È un ambiente grande, accessibile, che ci ha permesso di ricreare un microcosmo chiuso, perfetto”.
Tra le altre location toccate dalla troupe Le Roi Music Hall, l’ex cartiera Burgo, Parco Dora. “Sono affascinato da quel luogo, ti permette di fare molte cose. A Torino sono belle anche le strade, è un gioiello da quel punto di vista, ti permette di usare diversi strumenti che in altre situazione non è facile portare. Le zone periferiche poi le trovo davvero autoconclusive, c’è una grande varietà di possibilità”.
Gangs of Milano racconta sì di un mondo violento e criminale, ma è soprattutto la storia delle periferie di tutte le metropoli italiane, per questo è universale. Anche a Torino si può ritrovare in un questo melting pot di culture. “A Torino ci sono zone molto interessanti, come la Falchera, hanno una vitalità che non pensavo. In questi palazzi c’era la vita appesa fuori dalle finestre, un sacco di gente che fa comunità all’esterno, una specie di agorà che ormai non si trova più in altre grandi città come Roma. Ricordo che una volta mentre stavamo girando c’era questa comunità di nordafricani che ci fece un tè e alla menta con lo zucchero. Ci sono delle realtà meravigliose di Torino, i contrasti quando ci sono, sono forti. C’è un grande margine di racconto, sarebbe interessante sviluppare un progetto su Torino con la sua sabaudità. Sarebbe meraviglioso. Bisogna però cercare la storia giusta”.