Il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, in una lettera siglata congiuntamente con Confcooperative Piemonte e Confagricoltura Piemonte, ha formalmente chiesto al presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore regionale all’Agricoltura Paolo Bongioanni di farsi “parte attiva nelle sedi istituzionali competenti al fine di ottenere le necessarie garanzie sia sul piano della proroga della scadenza Pac, con un differimento del termine idoneo a portare a buon fine tutte le istanze di sostegno, sia sulla salvaguardia degli acconti, a tutela degli agricoltori che non devono patire in alcun modo conseguenze per una situazione di cui non sono assolutamente responsabili”.
Il riferimento è all’utilizzazione, ormai divenuta obbligatoria, della nuova carta dei suoli per la validazione 2025 dei fascicoli aziendali: «Secondo quanto ci è stato riferito da Regione e Arpea – si legge nella lettera inviata ieri sera alla Regione -, questo strumento sarà disponibile, a causa dei colpevoli ritardi nella fornitura da parte di Agea, solo a partire dal 15 aprile prossimo. Da quella data in poi, si dovrà quindi procedere a un’intensa attività di verifiche e lavorazioni da parte del sistema Caa - Arpea - Regione per cercare di aggiornare al meglio i fascicoli, attivando allo stesso tempo una serie di cautele laddove le eventuali discrepanze di superfici e colture possano causare problemi alle aziende agricole, come nel comparto viticolo. Tutto questo perché la nuova carta reca ancora gli errori della precedente versione, in quanto non sono state recepite e caricate le correzioni dei poligoni, inviate più volte dalla Regione ad Agea».
Nel documento, viene segnalato, per esempio, che i fagioli sono rimasti interpretati come fruttiferi, i prati permanenti come seminativi, il riso non contiene le aree asservite e i pascoli presentano problemi, così come la superficie a vite è stata calcolata con il sistema palo a palo e l’aggiunta del codice “margini dei campi”, ovvero con un metodo che è in contrasto con le norme di misurazione previste dallo schedario viticolo.
«Gli uffici regionali e l’Arpea – continua la lettera sottoscritta da Cia Piemonte, Confcooperative Piemonte e Confagricoltura Piemonte - si sono impegnati a effettuare correzioni massive, tenendo conto degli esiti dei controlli in loco dell’ultimo anno, ricodificando alcune aree a bosco e castagneti, ma per quanto si possa alleggerirne l’impatto, le conseguenze dell’applicazione di uno strumento poco aderente alla realtà di campo innescherà l’avvio di un’attività molto pesante dei Centri di assistenza agricola (Caa) con la presentazione di decine di migliaia di istanze di riesame, per contestare i dati errati, e la loro successiva lavorazione da parte del back office».
Da qui, l’incompatibilità dei tempi con la scadenza attualmente fissata per la Pac, ovvero il prossimo 15 maggio, che le Organizzazioni agricole chiedono fermamente di prorogare.