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Cronaca | 08 aprile 2025, 17:22

Condannata per il lancio della bici ai Murazzi: "Una roulette russa senza un perché"

Il tribunale di Torino ha reso note le motivazioni della condanna di Sara C. per concorso in tentato omicidio

Una immagine di archivio del tribunale di Torino

Una immagine di archivio del tribunale di Torino

Una "roulette russa" del tutto insensata e senza un perché: così i giudici del tribunale di Torino inquadrano il caso del lancio della bicicletta dal bastione del Murazzi, che nel gennaio del 2023 ferì in maniera gravissima lo studente palermitano Mauro Glorioso, rimasto tetraplegico.

Rese note le motivazioni

L'occasione - come riporta l'agenzia di stampa Ansa - sono le motivazioni della sentenza di condanna a sedici anni di carcere per concorso in tentato omicidio, inflitta lo scorso 9 gennaio, di una delle componenti del gruppo, la ventenne Sara C.

"È come se i cinque imputati - si legge nel documento - avessero insensatamente giocato a una sorta di 'roulette russa'. Tutti sanno che il lancio possa essere fatale e mortale, e lo agiscono ugualmente con sconcertante indifferenza".

"La verità - aggiungono i giudici - è che si è di fronte alla totale assenza di motivi. Non solo perché gli imputati non ne hanno forniti, ma perché è la stessa dinamica a denunciare inesorabilmente che non c'è una risposta alla domanda, essenziale e ostinata, del padre di Mauro Glorioso: perché?".

I tre minori condannati in via definitiva

I tre imputati (due ragazzi e una ragazza) che all'epoca non avevano ancora compiuto i 18 anni sono già stati condannati in via definitiva dalla giustizia minorile a pene comprese fra i 9 anni e 9 mesi e 6 anni e 8 mesi. Lo scorso 4 gennaio a un quarto imputato, Victor U., maggiorenne, sono stati inflitti 16 anni di carcere: anche a lui, come a Sara, non sono state concesse le attenuanti generiche.

Dal dibattimento è emerso che Sara si trovava con l'amica si trovava a una certa distanza dai tre 'lanciatori' della bici. Per il tribunale, a differenza di quanto ha sempre sostenuto la difesa, è comunque da considerare 'concorrente' a tutti gli effetti. Inoltre, pur avendo detto di essere "pentita" per non avere denunciato il fatto nelle giornate successive, secondo i giudici non ha mai ammesso di avere avuto un ruolo attivo e ha manifestato una "mancata interiorizzazione delle proprie responsabilità".

Il video postato su Tiktok

I giudici hanno anche annotato che il 22 marzo 2023, mentre si trovava agli arresti domiciliari, Sara pubblicò un video su Tiktok in cui ballava, mostrando il braccialetto elettronico applicato a una caviglia, sulle note della canzone "Fratello Mio" di Escovar.

redazione

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