Cosa accade quando un adolescente smette di parlare, partecipare, di essere presente? Il malessere emotivo sempre più spesso si affaccia tra i banchi di scuola, ma è proprio nella scuola che può nascere la risposta a questa urgenza: il suicidio è la seconda causa di morte tra gli adolescenti europei e l’11,4% degli studenti e delle studentesse piemontesi fa uso di psicofarmaci.
È così che è nato “Nuove F-orme – Relazioni che curano”, un innovativo progetto dedicato alla salute mentale degli adolescenti, sostenuto dalla Fondazione CRT e sviluppato e realizzato da Eclectica+ Impresa Sociale – capofila –, l’Ufficio Diritto allo Studio di Città Metropolitana di Torino, S.C. Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Regina Margherita, l’Impresa Sociale Stranaidea e la Cooperativa Mirafiori.
Il progetto nasce da un bisogno rilevato sia dai professionisti sanitari che dalle scuole di accompagnare le situazioni di malessere psicologico sempre più diffuse tra gli studenti e le studentesse degli istituti secondari di secondo grado. Insieme a educatori/educatrici, insegnanti e studenti/studentesse, il gruppo ha lavorato per individuare e sperimentare nuovi strumenti – le “nuove forme” del nome del progetto - per affrontare le fragilità degli adolescenti in un’ottica di classe.
L’intento è stato quello di intervenire sulla prevenzione dei malesseri prima che diventino disturbi conclamati e sulla promozione del benessere, attraverso l’attivazione di tutta la comunità educante in sinergia, con l’accompagnamento delle neuropsichiatre e pedagogiste esperte. “Solo nel confronto tra tutte le figure professionali, e nel dare un senso insieme a ciò che si vive in classe, si può cambiare la traiettoria esistenziale di uno studente o una studentessa in difficoltà emotiva” spiega la Dott.ssa Antonella Anichini, Neuropsichiatria Infantile Ospedale Regina Margherita.
E ancora: “Gli enti pubblici sono chiamati a diventare attivatori di sinergie territoriali, con una visione chiara di dove convogliare le risorse per strutturare azioni immediate, concrete, e creare una società dove ci sia ‘spazio per la fragilità’ anche degli adulti, non solo degli studenti” dichiara Caterina Greco, Consigliera Delegata all’Istruzione della Città Metropolitana di Torino.
Da questo forte bisogno è nato un percorso intenso di sperimentazione corale che ha permesso di mettere a punto un format inedito di accompagnamento da parte di figure specializzate rivolto a docenti, educatori ed educatrici delle classi, in particolare delle 20 situazioni di Educativa Scolastica Specialistica incluse nel progetto - 6 moduli, ognuno dedicato a uno specifico disturbo di salute mentale (78 partecipanti) - e l’ideazione e sviluppo di “Mezzo Pieno”, un kit didattico dedicato al tema dell’antifragilità, co-creato insieme a un gruppo di peer educator di alcune scuole secondarie di II grado del torinese e sperimentato da 315 studenti.
"La salute mentale dei giovani è una priorità sociale: per questo la Fondazione CRT, da sempre al fianco delle iniziative che si prendono cura delle nuove generazioni, ha sostenuto con convinzione il progetto 'Nuove F-orme: Relazioni che curano' – afferma Patrizia Polliotto, Segretario Generale della Fondazione CRT -. Il disagio psicologico tra gli adolescenti richiede risposte innovative e sinergiche, capaci di coinvolgere famiglie, scuole e servizi socio-sanitari e questo progetto rappresenta un modello di intervento efficace e replicabile che punta sulla costruzione di reti di supporto, sulla formazione di educatori e docenti e sul protagonismo attivo degli studenti”.
Nel descrivere il percorso formativo sviluppato, Luisa Pennisi, Responsabile dell’Ufficio Diritto allo Studio di Città Metropolitana di Torino, spiega: “Quello che si respira negli incontri è un autentico clima di comunità, un sollievo nel non sentirsi più soli e impotenti di fronte a un banco rimasto improvvisamente vuoto, o a un adolescente estremamente sofferente. Lo sguardo del neuropsichiatra che ha in custodia la storia clinica del soggetto illumina i momenti di profonda difficoltà, dando Nuove F-Orme, in un confronto tra professionisti che trasforma i vissuti negativi in generatori di senso e di speranza per tutta la classe” spiega. "Le attività di Peer Education e di ideazione del kit didattico, invece, vengono così illustrate da Antonella Ermacora, co-fondatrice di Eclectica+: “l’approccio dell’antifragilità, inteso come riconoscimento e valorizzazione delle fragilità, è una competenza chiave che permette di trovare opportunità nelle difficoltà, in maniera aperta e creativa” continua.
L’evento di presentazione e racconto di “Nuove F-orme” si è tenuto presso l’IIS Gobetti Marchesini Casale Arduino di Torino: in quell’occasione è stato presentato e sperimentato dalle diverse figure professionali presenti il kit didattico realizzato nell’ambito del progetto.
Le prime forme per preservare la salute mentale degli adolescenti sono state tracciate, tante altre potranno essere disegnate continuando a diffondere e sperimentare nelle scuole questi primi strumenti realizzati dal progetto “Nuove F-orme – Relazioni che curano”.