L'incrocio tra via Feletto e corso Giulio Cesare, in Barriera di Milano, sta lentamente diventando una discarica a cielo aperto. A denunciare la situazione sono diversi residenti della zona, e ora puntano il dito contro una famiglia rom che avrebbe occupato da alcuni mesi l’area attorno all’ex trincerone.
Trovato di tutto dentro i cassonetti
Oltre all’accumulo di rifiuti, giocattoli rotti, sedie e grandi assi di legno che ne ostacolano il passaggio, preoccupano soprattutto le condizioni igienico sanitarie del quartiere. Secondo diverse segnalazioni, nei pressi dei cassonetti, sarebbero stati trovati persino escrementi umani, ma anche alcuni materiali inquinanti per l'ambiente come barattoli di vernice.
“Viviamo nel degrado, quartiere allo sbando”
A farsi portavoce del malcontento è Stefania Lomello, residente della zona: "Questo incrocio è ormai invivibile, così come il resto del quartiere, infatti i giorni scorsi erano anche davanti alla scuola Michele Rua. Sono sempre le stesse persone: secondo noi, gli stessi che vivono nella zona del trincerone. Spesso notiamo che c'è anche una minore, che a quanto pare non frequenta la scuola passando le giornate a chiedere l’elemosina. Ho già contattato il nucleo rom e presto incontrerò anche i vigili".
"Non possiamo più camminare in tranquillità: l’uomo gira mezzo nudo e si arriva perfino a defecare in pubblico. Ho scritto anche all’assessorato alla Sicurezza: ci metto la faccia perché non voglio che questo quartiere venga distrutto più di quanto non lo sia già - ha poi aggiunto - Il degrado è sotto gli occhi di tutti: ormai sono quasi meglio gli spacciatori rispetto a certe situazioni. Anche i commercianti dovrebbero fare la loro parte, ma tollerano la presenza della donna che chiede l’elemosina davanti ai negozi. Nessuno interviene, e i risultati sono questi".
Una delle richieste più urgenti da parte dei cittadini è la chiusura delle ecoisole di via Feletto, ritenute la causa principale del degrado. Questi spazi, facilmente accessibili, attirerebbero chi rovista tra i rifiuti per recuperare oggetti da rivendere nei mercatini abusivi.
Il grazie agli operatori Amiat: “Un lavoro impeccabile”
"Le ecoisole sono sempre aperte e loro raccolgono qualsiasi cosa — continua Stefania — Ho visto con i miei occhi utilizzare una bambina per rovistare nei contenitori. Riempiono un carretto come se fosse un carrello della spesa e poi rivendono la merce. È fondamentale chiuderle al più presto. Per questo ho fatto richiesta formale alla Circoscrizione 6".
Nonostante tutto, però, c'è anche una nota positiva: "Devo ringraziare gli operatori di Amiat, che passano regolarmente e fanno un lavoro davvero eccellente. Senza di loro, la situazione sarebbe ancora peggiore", ha infine concluso Stefania.
Ecoisole: "Ottimo strumento ma va gestito meglio"
"La scelta delle ecoisole continua a essere valida, ma la loro gestione va assolutamente migliorata – spiega la coordinatrice al Verde della Circoscrizione 6, Giulia Zaccaro – Fino a quando l’amministrazione non deciderà di contrastare queste azioni con atteggiamenti più decisi continueranno i problemi. Le ecoisole, di per sé, sono un ottimo strumento ma devono essere protette".
Sul problema dei marciapiedi invasi dalla sporcizia, "Attualmente ci sono troppe realtà coinvolte nella loro gestione – aggiunge Zaccaro – Tra privati, Circoscrizione e Amiat ci sono troppe teste che ne complicano il lavoro. Servirebbe affidare il compito a un solo ente, per garantire maggiore efficacia e coordinamento".