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Attualità | 06 aprile 2025, 12:54

A metà aprile San Lorenzo di Angrogna riaprirà il suo portone

Quello seicentesco è stato rimosso perché in parte marcito a causa dell’esposizione alle intemperie. Fino alla sua sostituzione l’ingresso principale rimarrà chiuso

La chiesa di San Lorenzo ad Angrogna

La chiesa di San Lorenzo ad Angrogna

Arriverà a metà aprile il nuovo portone della chiesa di San Lorenzo ad Angrogna. Situata in località Convento 16, poco oltre il centro della frazione capoluogo, la struttura è punto di riferimento per il centinaio di abitanti cattolici di Angrogna. Fino a qualche anno fa il suo antico portone rimaneva aperto tutti i giorni ai fedeli, ma poi è stato necessario chiuderlo a causa di continui furti.

Qualche settimana fa inoltre è stato rimosso perché in parte marcito e l’apertura è stata chiusa con dei pannelli: “Il legno di cui era fatto si era deteriorato tanto che la parte inferiore della parte destra era completamente marcia. La facciata infatti è esposta alle intemperie ed orientata a nord: prima o poi sarebbe successo” spiega Giorgio Gilardo, diacono che da 31 anni si occupa della parrocchia affiancando don Aldo Rolfo. Gli elementi in ferro dell’infisso sono stati recuperati e restaurati, mentre una falegnameria sta ricostruendo la parte in legno: “Era un portone di fine Seicento e verrà rifatto proprio sul modello antico” aggiunge Gilardo.

Costruita a fine Seicento, la chiesa, sotto il pavimento in lose, ospita una cripta dove venivano sepolti i monaci che vivevano nell’adiacente convento ora abitazione privata. “A parte questo problema la struttura è in buono stato e cerchiamo di risparmiare il più possibile nella sua gestione” aggiunge il diacono. In questo periodo, la domenica mattina, i fedeli si riuniscono nella cappella d’inverno, proprio per risparmiare sul riscaldamento: “È accessibile di lato ed è quindi utilizzabile anche in assenza del portone. Inoltre un’altra apertura ci permetterebbe comunque di entrare in chiesa in caso di eventi come funerali”. La spesa dell’intervento – circa 15.000 euro – è sostenuta dalla Diocesi.

Elisa Rollino

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