Sanità | 01 aprile 2025, 10:53

Sanità a km zero: Il 7 aprile aprirà la Casa di Comunità dell'ex Marco Antonetto

La nuova struttura offrirà ambulatori specialistici e un centro prelievi per migliorare l’accesso ai servizi sanitari. Il prossimo step sarà l'ospedale di comunità all'Amedeo di Savoia

Il 7 aprile aprirà la Casa di Comunità dell'ex Marco Antonetto

Il 7 aprile aprirà la Casa di Comunità dell'ex Marco Antonetto

Torino si prepara a un importante passo avanti nella riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali. Dal 7 aprile, la Casa di Comunità ospitata nell'ex Marco Antonetto sarà operativa e aperta al pubblico, offrendo ai cittadini un punto di riferimento per diversi servizi sanitari riuniti sotto lo stesso tetto.

Una struttura che si sviluppa su 6 piani

Il complesso sanitario si sviluppa su sei piani: quattro saranno dedicati ai servizi sanitari, mentre i restanti ospiteranno attività di logistica e archivio. La struttura comprenderà dieci ambulatori specialistici e un centro prelievi (CUP). Un parcheggio interno, distribuito su più livelli, garantirà un'area riservata esclusivamente al personale sanitario.

"Dal 7 aprile la casa di comunità dell'ex Antonetto sarà operativa e aperta al pubblico, il quale potrà finalmente accedere a diversi servizi sanitari all'interno dello stesso edificio, trovando quindi una migliore organizzazione con servizi non più sparsi su tutto il territorio – ha commentato il Direttore del distretto nord-ovest Asl Torino, Carlo Romano Le attività mediche saranno distribuite su quattro piani, in particolare le attività specialistiche saranno situate al primo piano e dal prossimo 5 maggio verrà trasferito anche il centro di salute mentale".

Gran successo anche per gli umori dei residenti, che in questi mesi non hanno manifestato particolari disagi. "Durante i lavori e i successivi trasferimenti dei servizi non abbiamo avuto particolari lamentele dai cittadini, soprattutto perché nessuna specialistica è stata spostata e quindi le prestazioni mediche non sono state annullate o rinviate, ma solamente modificate logisticamente. Anche i prelievi prenotati non sono mai stati rinviati o trasferiti, ma solamente spostati di luogo", ha infine aggiunto Romano. 

La soddisfazione della Circoscrizione 5

L'apertura della Casa di Comunità rappresenta un'operazione di grande rilevanza per la città, sia dal punto di vista strutturale che operativo. Enrico Crescimanno, Presidente della Circoscrizione 5, ha evidenziato il ruolo chiave della Regione Piemonte e dell'ASL nella realizzazione del progetto: "Il doppio rinnovamento dell'ex Antonetto, sia nelle infrastrutture che nella gestione dei servizi, è stato possibile grazie a una collaborazione efficace. Questo rappresenta uno dei progetti sanitari più significativi per Torino".

L'inaugurazione della Casa di Comunità punta anche a ridurre la pressione sui pronto soccorso torinesi, spesso congestionati da casi non gravi. "Il problema principale è l'afflusso di codici bianchi e verdi nei pronto soccorsi. Con una linea preferenziale in strutture come questa, si potrà ottimizzare la gestione dei pazienti, riservando gli ospedali alle emergenze più critiche", ha aggiunto Crescimanno.

I progetti dei nuovi Ospedali di Comunità

Parallelamente, il piano di rinnovamento della rete sanitaria torinese proseguirà con l'apertura di nuovi Ospedali di Comunità, strutture a ricovero breve dedicate a pazienti con necessità di assistenza a bassa intensità clinica. L'ultima struttura prevista nella Circoscrizione 5 sarà ospitata all'interno dell'ospedale Amedeo di Savoia.

Infine, l'ex struttura sanitaria di corso Toscana, con l'entrata in funzione della nuova Casa di Comunità, verrà dismessa e ceduta ai privati, segnando la chiusura definitiva di un capitolo e l'inizio di uno nuovo.

Marco D'Agostino

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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