Economia e lavoro | 31 marzo 2025, 14:28

In Germania oltre 8 miliardi di prodotti del Piemonte, quarta regione nei rapporti commerciali con Berlino

Flessione dell’11,7% nell’ultimo anno. Aspettative dopo il cambio del Governo tedesco. Giorgio Felici (Presidente Confartigianato): “Necessario che si faccia di più e meglio per rafforzare tale rapporto"

Foto di archivio

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Ammonta a oltre 8 miliardi di euro l’export del Piemonte verso la Germania nel 2024. Nonostante le esportazioni abbiano subito una flessione dell’11,7% tra il 2023 e il 2024, il Piemonte è la quarta tra tutte le regioni italiane per i beni venduti a Berlino. A guidare la classifica la Lombardia con 19miliardi mentre, al contrario, penultima la Calabria con 69, con l’Italia che fa registrare un totale di 68miliardi di controvalore venduto.

Per ciò che riguarda il valore aggiunto prodotto, le esportazioni del Piemonte rappresentano l’11,8% di tutto l’export italiano e il 6,1% del valore aggiunto del PiemonteLo dice il dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che ha analizzato i dati Istat del 2023 e 2024.

L’analisi provinciale dice anche come da Torino siano stati spediti verso la Germania 3.667.669 milioni di euro di beni con una flessione di -23,8% tra il 2023 e il 2024, da Cuneo sono partiti beni per 1.413.917 milioni di euro con una variazione di +3,6%, da Novara 976.766 milioni di euro (+7,7%), da Alessandria  948.565 milioni di euro (-0,9%), da Vercelli 422.520 milioni di euro (+2,7%), da Asti  348.354 milioni di euro (-2,3%), da Biella 175.357 milioni di euro (-22,7%), dal Verbano 112.766 milioni di euro (-18,0%).

Nei territori specializzati nella produzione di macchinari si sta soffrendo la bassa domanda interna e il calo delle importazioni della Germania, di cui l’Italia e la prima fornitrice mondiale. Nei primi nove mesi del 2024, a fronte di un calo del 5,0% in media nazionale, le esportazioni di macchinari sul mercato tedesco scendono del 10,7% in Veneto e del 9,2% in Emilia-Romagna. Calo più contenuto (-2,9%) per la Lombardia, mentre si osserva una tenuta (+0,8%) in Piemonte.

“Gli oltre 8 miliardi di euro di beni esportati sono un segnale positivo per la nostra economia – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ma è necessario che si faccia di più e meglio per rafforzare tale rapporto che, nell’ultimo anno si è visibilmente allentato, infatti abbiamo registrato nella nostra regione una importante flessione dell’export (-11,7%)”.

“La Germania è un partner pragmatico. Il rapporto commerciale tra Italia e Germania è sempre stato molto attivo, come anche la propensione tedesca verso il nostro mondo. Al netto dell’inadeguatezza e delle stranezze del simulacro UE, un’Europa con “più Italia” e “più Germania” sarebbe un giocatore più potente e autorevole indipendentemente dai bizantismi comunitari”.

L’analisi nazionale

Dopo due anni consecutivi (2023-2024) di recessione, nel 2024 il mercato della Germania segna un calo del 5,0% delle vendite del made in Italy a fronte della stabilità (+0,2%) nel resto del mondo. Nell’ultimo anno il calo dell’export è pari a 3.759 milioni di euro: le imprese italiane hanno perso oltre 10 milioni di euro al giorno di vendite sul mercato tedesco.

In chiave territoriale, maggiore esposizione sul mercato tedesco del Veneto con esportazioni di prodotti manifatturieri in Germania pari al 6,2% del valore aggiunto regionale, seguito da Piemonte con 6,1%, Emilia-Romagna con 6,0%, Trentino-Alto Adige con 5,9%, Friuli-Venezia Giulia con 5,5%, Abruzzo, prima regione del Mezzogiorno, con il 52%, Lombardia con 4,6%, Umbria con 4,3% e Toscana con 4,1%.

comunicato stampa

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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