Cronaca | 30 marzo 2025, 18:38

Contro la riapertura del Cpr. Manifestanti lanciano palline da tennis dentro la struttura

Esplosi anche petardi e fuochi artificiali. Ravello (FdI): "Non arretriamo di un millimetro per convinzione e sulla base di un mandato popolare mai così netto”"

Polizia schierata davanti al Cpr - Foto di repertorio

Polizia schierata davanti al Cpr - Foto di repertorio

Una nuova manifestazione contro il Cpr (centro di permanenza per i rimpatri) di Torino, riaperto lunedì scorso dopo due anni di chiusura. L'iniziativa promossa dal centro sociale Gabrio arriva dopo il presidio di lunedì dove manifestanti e polizia sono entrati in contatto. Come riporta Ansa Piemonte a partecipare sono stati qualche decina di attivisti.

Sono state lanciate palline da tennis dentro la struttura con le forze dell'ordine schierate. Esplosi anche petardi e fuochi artificiali. "I cpr si chiudono col fuoco, si chiudono una volta, si chiudono di nuovo", sono le frasi gridate da uno speaker al megafono.
 
"Sentiamo la necessità di continuare a stare sotto quelle mura per portare solidarietà a chi viene privato della libertà - spiegano i manifestanti - poco più di due anni fa il Cpr di Torino veniva distrutto dalla rabbia dei reclusi, rendendo materialmente più fragile un tassello della macchina delle espulsioni. Dopo quelle infuocate giornate invernali, numerose sono state le rivolte, le evasioni e gli scontri con la polizia che hanno caratterizzato e continuano tutt'ora a scandire la quotidianità all'interno dei centri di detenzione amministrativa. Sta a noi - proseguono gli attivisti contro i cpr - cercare di ostacolare il razzismo di Stato e rendere la solidarietà il più tangibile possibile".

“Credo sia a dir poco delirante parlare di ‘razzismo di Stato’: anarchici e centri sociali, con tanto di avallo politico da parte di Avs, non perdono occasione per fomentare in modo irresponsabile la rivolta. In Italia si entra regolarmente, tutte le altre strade non sono percorribili.”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, commentando le odierne proteste di anarchici e attivisti del centro sociale Gabrio e di alcuni esponenti di Avs.

“Il quadro è chiaro e irrinunciabile: i cittadini stranieri irregolari - continua Ravello - sono ospitati in centri dove, se richiedono la protezione internazionale, vengono accolti per il tempo necessario per le procedure di accertamento dei relativi requisiti. Diversamente, vengono trattenuti in vista dell'espulsione. Chi punta al ‘liberi tutti’ lo fa sulla pelle dell’Italia e degli italiani, che invece chiedono a gran voce maggiori controlli anche e soprattutto in ottica di sicurezza”.

“Nessun passo indietro - chiude Ravello - non arretriamo di un millimetro per convinzione e sulla base di un mandato popolare mai così netto”.

Redazione

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