Il Mauriziano di Torino lancia una nuova speranza per i pazienti cardiaci. Grazie all'introduzione di un innovativo esame di Medicina Nucleare, i torinesi e non solo potranno affrontare la diagnosi della cardiopatia ischemica in modo più rapido, preciso e sicuro. La malattia che danneggia le coronarie, riducendo l'afflusso di sangue e ossigeno al cuore, viene ora diagnosticata con un test che riduce drasticamente i tempi di attesa e l’esposizione alle radiazioni, garantendo un percorso di cura più mirato e tempestivo.
L’esame si svolge utilizzando una PET (Tomografia a Emissione di Positroni) e un radiofarmaco, somministrato tramite iniezione endovenosa. Il farmaco, denominato CardioGen, contiene Rubidio-82, un isotopo radioattivo che ha una vita breve, dimezzando la sua radioattività in appena 75 secondi. Questo consente ai pazienti di non accumulare radiazioni e di tornare subito alle loro normali attività senza alcun rischio. L’esame, che viene effettuato sia a riposo che sotto sforzo, permette di ottenere immagini di alta qualità, fondamentali per valutare il flusso sanguigno coronarico, un aspetto cruciale nella pianificazione del trattamento.
La PET rappresenta un miglioramento significativo rispetto alla scintigrafia cardiaca tradizionale, che usa il Tecnezio-99 e comporta un processo più lungo e con radiazioni più persistenti. Con il nuovo esame, i pazienti possono completare tutta la procedura in meno di un’ora, riducendo il rischio di esposizione a radiazioni e il numero di visite ospedaliere. Inoltre, l’accuratezza delle immagini consente diagnosi più precise, aiutando i cardiologi a prendere decisioni tempestive e appropriate riguardo a eventuali trattamenti come la rivascolarizzazione.
220mila decessi per cardiopatia ischemica
Secondo il dottor Osvaldo Elia, direttore della Medicina Nucleare, e il dottor Michele Stasi, direttore della Fisica Sanitaria, questa innovazione riduce notevolmente i tempi di attesa e aumenta la sicurezza per i pazienti e gli operatori. Il dottor Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia, sottolinea invece come un esame così preciso favorisca un trattamento più adeguato della cardiopatia ischemica, una malattia che ogni anno causa circa 220.000 decessi in Italia.
Il Mauriziano è il primo ospedale del Nord Italia ad offrire questo esame avanzato e, per rispondere alla crescente domanda, ha deciso di dedicare ogni sabato alla realizzazione di questi test, ampliando significativamente il numero di pazienti trattati.
«Oltre alla maggiore qualità delle immagini e alla conseguente maggiore precisione della diagnosi, questo esame offre una maggiore radioprotezione a operatori e paziente permettendo a quest’ultimo di doversi recare una sola volta in ospedale e di esaurire in meno di un’ora una procedura che diversamente lo terrebbe in ballo per almeno una settimana», affermano il dottor Osvaldo Elia, direttore della Medicina Nucleare e il dottor Michele Stasi, direttore della Fisica sanitaria dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano.
Si punta a quadruplicare i pazienti trattati
«Una diagnosi tanto accurata permette al cardiologo una rivascolarizzazione più appropriata del paziente, fondamentale per fronteggiare al meglio una patologia come la cardiopatia ischemica, malattia cardiovascolare più diffusa che in Italia conta ogni anno circa 220mila decessi», sottolinea il dottor Giuseppe Musumeci, direttore della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano.
Il Mauriziano è il primo ospedale del Nord Italia (secondo in tutto il Paese, dopo l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli) ad adottare questo tipo di esame e, per andare incontro a una richiesta molto sentita su tutto il territorio regionale, ogni settimana gli dedicherà l’intero sabato, dalle ore 8 alle 16, con l’obiettivo di quadruplicare il numero di pazienti a oggi trattati.
«È molto importante poter offrire ai nostri pazienti nuovi ed efficaci percorsi di cura – sottolinea Franca Dall’Occo, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano -. Il contributo che gli specialisti della Medicina Nucleare e della Cardiologia potranno offrire alla cura di una malattia tanto importante sottolinea ancora una volta l’attenzione continua che il nostro ospedale dedica ogni giorno ai propri pazienti».